Year Of The Knife ‘Internal Incarceration’
Review Overview
7.5
7.5YEAR OF THE KNIFE
‘Internal Incarceration’-Digital
(Pure Noise)
7.5/10
Forse gli autori del press kit dei Curses avrebbero dovuto dare un ascolto a questo nuovo lavoro dei Year Of The Knife prima di usare il termine “metalcore” con leggerezza. Ed è l’ultima volta che leggerete la parola leggerezza nella recensione perché tutto quello che riguarda questo ‘Internal Incarceration’ è pura furia iconoclasta. Non c’è un attimo di tregua, fin dalle prime note di ‘This Time’ la musica che esplode dalle casse ti appende al muro e ti piglia a pugni e schiaffi per tutta la durata dell’album: questo è quello che dovrebbe essere il metalcore nel 2020, uno schiacciasassi in moto continuo che non si perde in tecnicismi e punta tutto sulla rabbia esecutiva. E con questo non intendo dire che ci troviamo di fronte ad un agglomerato di ignoranza dove conta solo la violenza, anzi. I cinque sanno il fatto loro e sono degli ottimi musicisti, capaci di incanalare l’aggressività e il dolore dei testi in qualcosa di terapeutico e con cui ci si può facilmente connettere. La produzione di Kurt Ballou, ormai una certezza consolidata nel mondo della musica estrema, è la ciliegina sulla torta. E un plauso va anche alla Pure Noise Records per aver attuato negli anni una politica di apertura verso i generi più estremi e puntare su alcune delle realtà più interessanti dell’underground americano. Sebbene mi sia allontanato parecchio dal genere negli anni, lasciatevi dire che questi Year Of The Knife sono un gran gruppo che merita tutto il clamore che sta suscitando a livello di hype nei canali underground. Dateci un ascolto e andatevi a vedere qualche loro video live su youtube per capire che i cinque sono “the real deal”.
(Michael Simeon)
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