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Salad Days Magazine | November 5, 2024

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X-State Ride ‘X-State Ride’

X-State Ride  ‘X-State Ride’
Salad Days

Review Overview

7.5
7.5
7.5

Rating

X-STATE RIDE
‘X-State Ride’-CD
(Indelirium Records)
7.5/10


“Civilization is a conspiracy. Modern life is the silent compact”. Questa citazione del barone John Buchan, vergata a lettere cubitali, apre il booklet. ‘1984’ invece apre il disco. Come è facile intuire, una sorta di concept orwelliano domina il nuovo (terzo) album degli X-State Ride i quali, come è capitato per i dischi precedenti, pongono un’ attenzione particolare ai testi. Dal punto di vista lirico, infatti, i quattro musicisti originari di Reggio Emilia offrono spunti di riflessioni, critica sociale (la traccia due ‘Crimeocracy’) e stili di vita (‘DIY’). Dal punto di vista sonoro, invece, ci si muove sempre tra Propagandhi, Belvedere e Satanic Surfers, quindi nell’ambito di un hardcore melodico tirato e vigoroso, con qualche piccola (minima) concessione allo screamo (qualche coro). ‘Dislike’, ‘Splatterhouse’ o ‘The Highest Throne’ non fanno mai calare la tensione del disco, che si risolve in soli 27 minuti. Chiude la title-track, che è pure la monicker-track, quindi immagino rappresenti un pezzo particolarmente sentito, di certo autobiografico, ma anche cazzaro. “Everything’s clear, we are just a bunch of asses, a bunch of punks!”. Anche noi lo siamo, cari XState Ride. Siete in ottima compagnia.
(Flavio Ignelzi)

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