VOMIT FORTH ‘TERRIFIED OF GOD’
Review Overview
7.5
7.5VOMIT FORTH
‘Terrified Of God’-LP
(Century Media)
7.5/10
L’obiettivo dei Vomit Forth era di realizzare il disco death metal più inquietante, brutale e spaventoso di tutti i tempi, così afferma il cantante Kane Gelaznik parlando del nuovo album, che stiamo recensendo ‘Terrified Of God’, “lo abbiamo fatto assolutamente.” Sicuramente il death metal proposto dai V.F. è singolare, a volte straniante, direi molto brutale, viscerale, anche! Ma, secondo me, manca di grandezza, di genialità, che band del passato o più recenti hanno espresso in modo palese avendo avuto un riconoscimento planetario (io sono più legato sicuramente a gentaglia come Death, Obituary e Morbid Angel…). Va detto che i V.F. si muovono soprattutto su un territorio fatto di tecnica sopraffina ed esecuzioni peculiarissime sia che si tratti di super accellerazioni sia nei momenti di una ricerca che sperimenta nuove soluzioni per un genere che ben si riconosce al primo ascolto; ecco, l’ascolto di ‘Terrified Of God’ risulta impegnativo, l’immediatezza è quasi sempre smorzata alla ricerca di una soluzione che risulti singolare, nuova, talvolta improbabile per il genere che propongono. L’album che hanno elabaorato i V.F. è sicuramente frutto di un processo necessario dove la band, senz’altro, ha trovato la quadratura del proprio cerchio, ma ha tralasciato spazio a una generale sensazione di non emozione. Se però l’intento deel combo è essere solo agghiaccianti (le voci passano da gutturali e angosciate a strilli e grida deliranti), claustrofobici, ipercompressi e aggressivi beh, bingo, in questo ci sono riusciti alla grande. Difatti le dodici tracce scorrono così veloci e simili tra loro che il concept suddetto è davvero ben esposto e riuscito. Introspezione è un altro termine che potrebbe girare attorno al nome Vomit Forth, questo è quello che ho pensato, introspettivi. Insomma, i Vomit Forth puntano in alto avendo un ampio panorama sonoro da cui hanno attinto e sono ben in vista nella comunità metal mondiale. Giudicare questo album è arduo, se da un lato la percezione è di ricerca esasperata e inconclusa, dall’altro lato induce al pensiero di consolidazione e fornisce nuovi step a un genere, come il death metal, fin troppo inflazionato e derivativo. Oggi 18 ottobre 2024 per me un album più che discreto da 7.5.
(Giuseppe Picciotto)
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