Uncle Acid & the Deadbeats ‘The Night Creeper’
Review Overview
8
8UNCLE ACID & THE DEADBEATS
‘The Night Creeper’-LP
(Rise Above)
8/10
Un nuovo concept “dedicato” ad un non meglio precisato homeless errante, una storiaccia “pulp” che si snoda nell’arco di 55 minuti: questa in estrema sintesi la presentazione ‘The Night Creeper’, la nuova fatica dei britannici Uncle Acid & the Deadbeats. Kevin Starrs e soci confermano lo status di band di culto con la pubblicazione di un album pienamente riuscito che nelle intenzioni vuole essere una sorta compendio sonoro (ma anche narrativo visto il concept) di un immaginario film noir che vira verso il giallo all’italiana anni ’60/’70 (Argento, Fulci & company). La sfida è vinta perché ‘The Night Creeper’ è un album davvero godibile, la conferma di un gruppo che riesce a riprendere l’immaginario sulfureo dei Black Sabbath con tutto il background psych e fuzz dei sixties. La prova molesta e molto “ozzyana” del frontman Kevin Starrs funge da voce narrante di questa storiaccia, che vede alcuni highlight nell’iniziale ‘Waiting For Blood’, nella bollente ‘Downtown’ o l’intermezzo strumentale e d’atmosfera (spettrale) ‘Yellow Moon’. Vince però la palma di pezzo migliore ‘Slow Death’, lunga suite che funge da ideale ponte sonoro tra gli Electric Wizard, meno monolitici, ed echi luciferini di C. Manson. La storia sarà quindi “immaginaria” ma ‘The Night Creeper’ potrebbe benissimo essere la colonna sonora di qualche b-movie di culto, e penso che complimento migliore per la band non possa esserci. Join the cult, non ve ne pentirete.
(Davide Perletti)
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