Turbonegro ‘Rock’n’Roll Machine’
Review Overview
5
5TURBONEGRO
‘Rock’n'Roll Machine’-CD
(Burger Records-Redeye)
5/10
Il ritorno in pista dei Turbonegro con il discreto ‘Sexual Harassment’ aveva presentato al mondo intero il nuovo frontman The Duke Of Nothing (da fan delle band a frontman, in pratica il sogno americano fatto in musica) dopo lo split con il buon Hank: tutto in ordine, tutto molto bello e i Turbojugend di tutto il mondo hanno goduto come ricci. ‘Rock’n'Roll Machine’ arriva quasi in sordina e, a dirla tutta, la delusione è davvero grossa. Di ascolto in ascolto l’aspetto che colpisce maggiormente, e ovviamente in negativo, è una levigatura al limite dello sconvolgente (conoscendo la band) del sound, quasi una revisione in stile seventies e da classifica rock delle più sfigate del classico death-punk della band. Qualche sussulto ce lo regala la seconda parte della ‘The Rock And Roll Suite’ intitolata ‘Well Hello’ ma i brani anonimi e assolutamente innocui fanno la parte del leone (rincoglionito e super sedato per altro…). Anche quando il ritmo si fa più sostenuto, ad esempio in ‘Fist City’, le cose sono dannatamente prevedibili e non riusciamo ad accennare nemmeno un sorriso al cospetto di una scanzonata ‘Hot For Nietzsche’. La delusione per questo comeback è davvero grande; il cinque è più che altro di stima perché se dovessi dare un voto con il cuore rasenterebbe davvero un tristissimo tre scolastico. File under “delusione dell’anno 2018″, e siamo appena a Febbraio…
(Davide Perletti)
Submit a Comment