Turbonegro + Dirty Fences 18 maggio Irving Plaza – NYC
Chi cercherà tra queste righe un epitaffio sull’abbandono di Henke, rimarrà deluso.
Sì, certo mancano l’erremoscia e i razzetti nell’ano, ma l’ambigua sessualità e la teatralità del frontman hanno trovato un’appropriata continuità in Tony Silvester. I Turbonegro non sono morti e neanche se la passano male in questa loro metempsicosi: i tempi sono cambiati, i membri vanno e vengono, ma l’etica rimane. Partono subito in quarta con ‘Just Flesh’, poi i tempi che furono vengono lasciati alle spalle attraverso ‘I Got Knife’ e ‘You Give Me Worms’, tratte dall’ultimo lavoro ‘Sexual Harassment’. Se la ride e se la scherza il buon Tony con la spalla Happy Tom tra battute di dubbio gusto (per questo li adoriamo) e siparietti improvvisati. Il concerto si spacca in due per tirare un po’ il fiato, ma è dal secondo atto che comincia la parte calda: riaprono con ‘The Age Of Pamparius’ e ‘Rock Against Ass’. La Turbojugend la chiama e finalmente arriva ‘I Got Erection’ vero inno della band cantata a gran voce da tutti gli astanti. Il concerto sta volgendo al termine e così la mia lattina (l’ennesima di una serie) di Brooklyn Lager. A New York è normale bere bene anche ai concerti. Italia impara!!!
(Txt & Pics Matteo Cavanna x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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