THYSIA ‘ISLANDS IN COSMIC DARKNESS’
Review Overview
7.5
7.5THYSIA
‘Islands in Cosmic Darkness’-CD
(Chaos)
7.5/10
Nati nel 2019 e approdati oggi al traguardo della pubblicazione del debut album, nei Thysia (sacrificio rituale in greco antico), ritroviamo Nefasto (Assumption, Bottomless, Haemophagus e altri, a voce e chitarra), Mistyr (Messa, Nox Interitus, alla batteria), Nihil (Nox Interitus, al basso) e Fenrir (Nox Interitus, alla voce). ‘Islands In Cosmic Darkness’ è un esordio scritto a cavallo del periodo pandemico che, se possibile, deve sicuramente aver accentuato il mood plumbeo e negativo che pervade tutto il disco. Se dal punto di visto lirico i Thysia vanno come intuibile a parere sulla mitologia greca mixata a riferimenti cosmici ed esoterici (pronti a essere smentiti ma anche ad approfondire il discorso magari in una prossima intervista con la band), creando quel giusto interesse e mistero a riguardo del concept, musicalmente (e non solo per i riferimenti al mondo ellenico) i Thysia hanno ricordato da vicino certe cose degli esordi dei Rotting Christ, oltre ad un mood e a una affinità con il mondo scandinavo alle radici del black metal. Il riffing circolare e quasi stordente di ‘Phrenes’ è uno degli episodi che rimane maggiormente in mente, in un album dove la cura negli arrangiamenti (tipico del black “mediterraneo”) coniugati all’approccio ruvido e oscuro della scena nordica (‘Psallo’ e ‘Moira Krataià’, soprattutto l’ultima in forte odore di Mayhem) convivono in modo pressoché perfetto. L’aspetto più interessante di ‘Islands In Cosmic Darkness’ è che nonostante le varie influenze i Thysia sono riusciti a sfornare un album con la propria identità e personalità, aspetto senz’altro non banale in un panorama super saturo e fortemente citazionista come quello black.
(Davide Perletti)
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