Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Salad Days Magazine | December 22, 2024

Scroll to top

Top

No Comments

THYSIA ‘ISLANDS IN COSMIC DARKNESS’

THYSIA ‘ISLANDS IN COSMIC DARKNESS’
Salad Days

Review Overview

7.5
7.5
7.5

Rating

THYSIA
‘Islands in Cosmic Darkness’-CD
(Chaos)
7.5/10


Nati nel 2019 e approdati oggi al traguardo della pubblicazione del debut album, nei Thysia (sacrificio rituale in greco antico), ritroviamo Nefasto (Assumption, Bottomless, Haemophagus e altri, a voce e chitarra), Mistyr (Messa, Nox Interitus, alla batteria), Nihil (Nox Interitus, al basso) e Fenrir (Nox Interitus, alla voce). ‘Islands In Cosmic Darkness’ è un esordio scritto a cavallo del periodo pandemico che, se possibile, deve sicuramente aver accentuato il mood plumbeo e negativo che pervade tutto il disco. Se dal punto di visto lirico i Thysia vanno come intuibile a parere sulla mitologia greca mixata a riferimenti cosmici ed esoterici (pronti a essere smentiti ma anche ad approfondire il discorso magari in una prossima intervista con la band), creando quel giusto interesse e mistero a riguardo del concept, musicalmente (e non solo per i riferimenti al mondo ellenico) i Thysia hanno ricordato da vicino certe cose degli esordi dei Rotting Christ, oltre ad un mood e a una affinità con il mondo scandinavo alle radici del black metal. Il riffing circolare e quasi stordente di ‘Phrenes’ è uno degli episodi che rimane maggiormente in mente, in un album dove la cura negli arrangiamenti (tipico del black “mediterraneo”) coniugati all’approccio ruvido e oscuro della scena nordica (‘Psallo’ e ‘Moira Krataià’, soprattutto l’ultima in forte odore di Mayhem) convivono in modo pressoché perfetto. L’aspetto più interessante di ‘Islands In Cosmic Darkness’ è che nonostante le varie influenze i Thysia sono riusciti a sfornare un album con la propria identità e personalità, aspetto senz’altro non banale in un panorama super saturo e fortemente citazionista come quello black.
(Davide Perletti)

Submit a Comment