The Used ‘Imaginary Enemy’
Review Overview
8
8THE USED
‘Imaginary Enemy’–LP
(Hopeless Records)
8/10
Sono ormai passati più di dieci anni da quando i The Used, band di Orem, Utah, hanno iniziato a suonare insieme e dopo cinque album arriva anche il sesto, questo ‘Imaginary Enemy’ che ha il sapore della piena maturità e della consapevolezza nei propri mezzi. Per chi li ascolta ormai da anni, ‘Imaginary Enemy’ sarà un’ulteriore conferma delle loro capacità ed un piacere da ascoltare, mentre per gli ultimi arrivati sarà una spiazzante sorpresa. La cosa particolare è che in questo lavoro così eterogeneo e dove la tracklist è stata compilata in modo da far succedere ad un pezzo un altro di diverso approccio, la totalità si rivela in qualche modo unica ed uniforme. Trovano spazio parti di elettronica (‘Cry’ e ‘El-Oh-Vee-Ee’), parti più ballabili (‘A Song To Stifle Imperial Progression (A Work In Progress)’), parti più calme e col sapore delle ballad che nascondono un’anima scatenata, che forse vi faranno ricordare ‘Earthquake’ (‘Generation Throwaway’, ‘Make Believe’, ‘Evolution’ e ‘Kenna Song’), parti mezze rap mezze spoken word (alla fine di ‘Cry’ e ‘Force Without Violence’) e parti innegabilmente dolci (‘Overdose’). Tutto questo unito sotto il titolo di ‘Imaginary Enemy’, che con le sue particolarità mantiene l’ascolto sempre vivo e attento, rendendolo un album adatto a chi cerca il compromesso tra i suoni più duri e quelli più pop.
(Fabrizio De Guidi, @fabriziodeguidi)
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