The Skints interview
The Skints, una delle band più attive di Londra che a suon di live è riuscita a ritagliarsi uno spazio importante nell’affollato panorama musicale della capitale inglese e UK in generale.
Partiti come band di estrazione rock con influenze black, i quattro di East London si sono mano a mano allontanati dalle sonorità più ruvide per abbracciare sempre più la filosofia reggae e dub pur non abbandonando l’attitudine ed etica punk degli esordi. Siamo riusciti a contattare la band per una breve intervista in una pausa delle registrazioni del loro imminente terzo album, lavoro che potrebbe lanciare davvero in alto il nome della band.
SD: Fate pure una breve presentazione per i nostri lettori!
S: Ci chiamiamo The Skints e veniamo da Londra, Inghilterra. Siamo tutti amici dall’infanzia e la nostra musica è stata senz’altro influenzata da quello che ascoltiamo ogni giorno, qualsiasi essa sia.
SD: Con l’uscita di ‘Part & Parcel’ (secondo album full length) avete abbracciato maggiormente le sonorità reggae e dub abbandonando le vostre ‘radici punk’, c’è qualcosa che ha influenzato questo cambiamento?
S: Immagino che in qualche modo siamo cresciuti come band? Non saprei, forse ci siamo solo evoluti, l’albero deve aver messo nuove ‘radici’!
SD: In questo periodo siete avete una fitta agenda live e siete al lavoro sul nuovo album: come conciliate le cose e in generale come nasce una tipica canzone della band?
S: Proprio in questo momento siamo in studio di registrazione, in una breve pausa, è tutto molto convulso ma eccitante! Ogni canzone nasce in modo molto diverso visto che all’interno della band ci sono tre cantanti e tre songwriter. In questo disco ognuno cerca di scrivere dei brani che poi non interpreterà di persona e penso che la cosa sia davvero divertente e sono curioso di sentire il risultato finale.
SD: Quanto ha influenzato la vostra musica il fatto di provenire da East London?
S: Quasi totalmente. Sono convinto che se provenissimo da un’altra città o semplicemente zona di Londra la nostra musica non sarebbe la stessa.
SD: Alcuni estratti del video di ‘Ratatat’ sono stati filmati all’interno dello stadio del Leyton Orient, siete tutti fan della squadra?
S: Siamo un bel mix, nella band puoi trovare fan del West Ham, Arsenal e ovviamente anche Leyton Orient.
SD: Cosa state ascoltando in questo momento? Avete qualche suggerimento da darci?
S: Sempre un sacco di roba! Al momento sto mettendo in rotazione selvaggia Gnarwolves, Mungo’s HiFi e Tristan Palmer, giusto gli ultimissimi ascolti.
SD: Come detto avete una agenda davvero fitta di impegni live, qualche chance di vedervi in Italia?
S: Si abbiamo una agenda davvero fitta tra studio e live e credimi abbiamo una voglia pazza di venire a suonare in Italia e penso ci sarà l’opportunità davvero presto!
SD: Grazie mille per la tua disponibilità, prima di tornare al lavoro volete aggiungere altro?
S: Ma grazie mille a voi per questa chiacchierata! Un ringraziamento super speciale a Prince Fatty, Peter Miles, Horseman, James Bragg, Max Gilkes e Tippa Irie che ci stanno aiutando nel registrare l’album.
https://www.facebook.com/theskints
(Txt by Davide Perletti x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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