The Obsessed ‘Sacred’
Review Overview
7
7THE OBSESSED
‘Sacred’-LP/CD/Digital
(Relapse)
7/10
Abbiamo dovuto aspettare 20 anni per ascoltare un full length nuovo di pacca degli Obsessed, ma finalmente ci siamo. Il leggendario gruppo fondato da Wino (che nel momento di stand by dei suddetti, contribuirà a scrivere le pagine più importanti dei Saint Vitus) torna in forma smagliante con questo ‘Sacred’, sotto l’egida dell’ormai onnipresente e onnipotente Relapse Records. Il suono degli Obsessed nel corso degli anni è mutato, partendo da un pastoso doom metal dei primi dischi, passando per una sorta di hard rock nel 1994, per poi sfociare in questo platter nel 2017. Il risultato è un amalgama di doom, stoner, hard rock, space rock, blues che mi è piaciuto moltissimo. Il nostro terzetto continua imperterrito a battere i sentieri più sporchi e desertici, incuranti del mondo che sta cambiando a velocità supersonica. La chitarra di Wino spara riff grassi e sporchi come hamburger serviti in qualche tavola calda del Texas, dove se provi a chiedere qualcosa di anche solo lontanamente vegan, prima ti sparano poi ti sputano in faccia. Un riffing elettrico, in grado di smuovere fin nelle budella l’ascoltatore. Che dire poi della sua voce? Rotta da anni di alcolici e droghe, risulta perfetta con quel suo timbro roco e caldo. Un basso rotondo e scalciante ed una batteria minimale e secca, completano un grande ritorno. Aggiungete poi che i nostri innestano nell’ossatura di questi brani anche una discreta dose di blues, et voilà, il magico rito è completato. ‘Sacred’ è un grande album, neppure lontanamente innovativo (ma cosa c’è da innovare quando suoni questo genere, mi chiedo io), con una carica elettrica mostruosa. Welcome back Obsessed.
(Marco Pasini)
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