The Isolation Process ‘The Isolation Process’
Review Overview
5
5THE ISOLATION PROCESS
‘S/T’-CD
(Version Studio Records)
5/10
Un processo di isolamento non è esattamente ciò che vorrebbe intraprendere una band che pubblica il proprio debut album; ‘The Isolation Process’ sarà necessariamente l’esigenza di esprimere il proprio rifiuto nei confronti dell’umanità. Questa misantropia sarà espressa col dinamismo che solo odio e rabbia possono offrire o con patetici e stagnanti sentimenti di malinconia? Il trio svedese sceglie la seconda opzione, proponendo un groove metal dai suoni belli e massicci, in cui imperano arpeggi, accordi lunghi e ritmi molto bassi. Il primo paragone che viene in mente è quello con i Demon Hunter, soprattutto con i loro slanci più melodici, perché i The Isolation Process si spingono veramente poco oltre, rimanendo sempre lenti e non sconfinando quasi mai in parti vocali distorte. Fatta eccezione per gli strumentali ‘Inhale’ ed ‘Exhale’, le tracce sono molto, troppo lunghe, sempre tra i cinque ed i sei minuti, se non oltre, perché devono contenere le canoniche due strofe, tre ritornelli ed una variazione dai ritmi stanchi e trascinati. Gli svedesi vogliono evidentemente giocare sul contrasto fra suoni pesanti e potenti ed una voce pulita ed evocativa, ma anche se alcune melodie e qualche riff spiccano, in generale risultano strutturalmente datati e non abbastanza coinvolgenti. Il processo di isolamento è dunque iniziato?
(Francesco Banci)
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