THE CUTTHROAT BROTHERS AND MIKE WATT ‘THE KING IS DEAD’
Review Overview
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8THE CUTTHROAT BROTHERS AND MIKE WATT
‘The King Is Dead’-LP
(Hound Gawd!)
8/10
Nel paludoso marasma sonoro delle pubblicazioni odierne uno dei criteri di scelta è quello di decidere da quale parte stare. Se il passatismo e i rimandi (non alla Greeta Van Fleet, intendiamoci) sono il vostro pane quotidiano, gli oltreoceanici Cutthroat Brothers vi faranno passare lunghi minuti nei quali non vi sembrerà affatto di ammazzare il tempo: ‘Killing Time’, neanche a farlo apposta, è la traccia che apre l’album. Boom! Il vostro “orecchio” multitasking sì divertirà un po’ a scovare le progenie illustri in questo agglomerato di rock’n'roll mutante, garage moderno e blues velenoso (i nostalgici potrebbero pure chiamarlo swamp rock). Vi verranno in mente i Gun Club più melodici o i seminali Cramps, ma pure ‘Fun House’ degli Stooges che magari non mettete sul piatto da un po’… non stupisce che Mike Watt, bassista dell’ultimo periodo della proto-punk band di Detroit e Donny Peycheck martello degli energetici Zeke, si siano fatti convinti nel partecipare a questo progetto. Nessuno stupore poi, se andando a leggere le liner notes, scoprirete in cabina di regia il sodale Jack Endino (Nirvana, Soundgarden, Mudhoney). Tra i pezzi che corrono via lisci come un bicchiere di mescal quando si ha la bocca impastata di sabbia, mettiamo la funerea ‘The King Is Dead’, la ritmata ‘Out Of Control’, ma anche la post punk ‘Candy Cane’. Fate vostro questo LP che striscia di diritto nella top ten degli album alternative più interessanti del 2021 senza dimenticare il vecchio adagio: “You wanna dance? You wanna fight? Get high and stay up all night? Shut the White thing down and burn the town tonight? We’re always killing time!”
(Mat The Cat)
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