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Salad Days Magazine | November 6, 2024

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THE CHISEL ‘WHAT A F*CKING NIGHTMARE’

THE CHISEL ‘WHAT A F*CKING NIGHTMARE’
Salad Days

Review Overview

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Rating

THE CHISEL
‘What A F*cking Nightmare’-LP
(Pure Noise)
9/10


E niente. Poi arrivano i Chisel… leggo sempre con grande interesse i post di colleghi più titolati del sottoscritto, un po’ per imparare, un po’ per pensare, un po’ per confrontarmi (virtualmente) con gente in generale più giovane, quindi forse più fortunata a livello di stimoli, proposte. Un bellissimo post di qualche giorno fa è quello di Tommaso Salvini (per fare veloce dico solo @in_your_eyes_ezine ma fa molto altro) riguardo ai Rancid di ‘…And Out Come The Wolves’. Il pezzo parla dell’annoso tema de “la prova del tempo”, inizia con: “su questo disco, forse, dovrei iniziare con un “eh eh, eravamo ragazzi” o un più opportuno e veritiero, almeno per quanto mi riguarda, “erano meglio gli Operation Ivy”. Purtroppo i 4/5 anni che penso di avere più del buon Tommaso mi fanno arrivare a conclusioni opposte alle sue. Se per lui vale il discorso: “nostalgia? Può essere, ma in realtà penso che fosse davvero un bel lavoro” per me, e chi mi conosce lo sa, quello è l’album dell’inizio della fine. E per “la fine” intendo le macchiette tutto tatuaggi, cappellini, barbe e distintivo… macchiette che vedo oggi, nel pubblico e sul palco dei festival (e pure Sanremo/NDR) coi token. L’irrancidimento del punk. Anzi. La “rancidazione” del punk. I punk che diventano paias per dirla alla milanese. Perché tutta questa spiega? Perché ero veramente preoccupato. High Vis, The Chisel gruppi che per valore, hype, lavori precedenti, botta live… dicevo gruppi che da destra (gli High Vis) o da sinistra (The Chisel) corrono il GROSSO rischio di “rancidarsi”… da un momento all’altro. Metto in cuffia, play… e il sorriso mi si stampa sul volto. Parte un intro di 40 secondi, con ‘What A Fucking Nightmare’ ripetuto all’infinito, su un tappeto distorto che mi ricorda gli Idles più marci… cazzo. 40 secondi: sapete che per me l’intro ha un’importanza CAPITALE. Sono 40 secondi che solo della gente che maneggia il post rock o l’elettronica (almeno due di loro) possono aver pensato. Climax creato… fiato sospeso, ecco che parte il pezzo più hardcore del lotto: ‘No Gimmicks’. PAURA. Ma non finisce qui (anche se per me questo uno due basta e avanza). Dopo 90 secondi di velocità dura e cruda i dj di cui sopra cosa (ci) mettono sul piatto? Il SINGOLONE. Una ‘Cry Your Eyes Out’ che ho rivisto il video, e mi è venuta la pelle d’oca. Inutile a questo punto fare un track by track. Avrete capito che ‘What A Fucking Nightmare’ è una festa per le nostre ruvide orecchie, è un godimento per la nostra esigente mente… ed è un colpo per il nostro “vecchio” cuore. C’è tutto. Il pub. L’hardcore (l’altro singolo ‘Fuck’Em’ ma soprattutto ‘Evil By Evil’). L’Oi! “classico” (‘What Do You Mean’ piuttosto che ‘Nice To Meet You’). Gli Anthem: ‘Living For Myself’. I sing along: ‘Bloodsucker’. Addirittura un paio di (quasi) mid tempo, sentitevi ‘Aint Seen Nothing Yet’, cazzo ai Chisel vengono bene anche quelli! I Chisel non si sono “rancidizzati”, e secondo me non si “rancidizzeranno” mai. Hanno alla voce Callum Graham, che per quel che mi riguarda è come Dicky Barrett dei Bosstones. Voce sguaiata. FASTIDIOSA. Quindi potranno anche avere successo (come i bostoniani di ‘The Impression That I Get’), ma non si sputtaneranno, mai. I Chisel non si sono “rancidizzati”, e secondo me non si “rancidizzeranno” mai. Escono per Pure Noise. Ma avete visto i loro “colleghi”? Quest’estate vanno in tour Madball, Scowl, Sunami, Mindwar… mica con i Less Than Jake o i Mad Caddies (beh Carroponte con Dropkick Murphys come la vedi?/NDR). I Chisel non si sono “rancidizzati”, e secondo me non si “rancidizzeranno” mai. La copertina, secondo me, è un tributo ai Ruts ed al loro incredibile ‘The Crack’. E quando un dj mette un pezzo bomba, ma poco conosciuto, quel dj suona meglio del super divo che mette un pezzo bomba, ok, ma MOLTO conosciuto. I Chisel non si sono “rancidizzati”, e secondo me non si “rancidizzeranno” mai.

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Photo Credit: Nick Suchak

P.S.
Per la cronaca. Era dai Public Enemy di ‘It Takes A Nation Of Millions To Hold Us Back’ che non provavo quella sensazione: “DEVO ESSERE IL PRIMO” (in quel caso ad ascoltarlo… in questo a recensirlo).
(fmazza1972)

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