Image Image Image Image Image Image Image Image Image Image

Salad Days Magazine | November 22, 2024

Scroll to top

Top

No Comments

Teenage Time Killers ‘Teenage Time Killers: Greatest Hits Vol. 1′

Teenage Time Killers ‘Teenage Time Killers: Greatest Hits Vol. 1′
Salad Days

Review Overview

7
7
7

Rating

TEENAGE TIME KILLERS
‘Teenage Time Killers: Greatest Hits Vol. 1′-CD
(Rise)
7/10


L’ennesimo supergruppo sponsorizzato come progetto epocale, pluririmandato ma fortemente voluto dalla coppia Reed Mullin (Corrosion Of Conformity) e Mick Murphy (chitarrista dei My Ruin e marito della female singer Terrie B. anch’essa ovviamente presente nel progetto), non presupponeva davvero niente di buono ma bisogna ammettere che alla fine delle fiera il risultato finale è tutt’altro che malvagio. Tralasciando l’immensa e bizzarra lista di partecipanti (citiamo sparsi e senza soluzione di continuità il prezzemolo Dave Grohl nella inedita veste di bassista, niente meno che Stephen O’Malley dei Sunn O)) e Neil Fallon dei meravigliosi Clutch) la cosa più interessante del progetto è l’omogeneità di fondo, aspetto non scontato visto che nei Teenage Time Killers troviamo di tutto e di più, dal punk più melodico (‘Barrio’ con un divertito e divertente Matt Skiba degli Alkaline Trio e nuova lineup dei Blink 182) al rancoroso anthem panteroso di ‘Hung Out To Dry’ (con Randy Blythe dei Lamb Of God). ‘Teenage Time Killers: Greatest Hits Vol. 1′ quindi suona inaspettatamente come il disco di un gruppo “vero” e non come una raccolta di brani a casaccio: merito senz’altro di un gran lavoro in sede di arrangiamento che ha permesso di trovare un filo conduttore ad un progetto che poteva facilmente sfuggire di mano ai suoi mastermind. In tutto questo troviamo davvero molte canzoni interessanti, dalla rilettura del poema ‘Ode To Hannity’ ad opera di Mister Jello Biafra, alla muscolosa cavalcata di ‘Egobomb’ con l’altro amante ad oltranza delle partecipazioni collettive, Corey Taylor (Slipknot, Stone Sour) e la divertente sludge-oriented ‘Your Empty Soul’, con la comparsata di Aaron Beam delle meteore (ma davvero vi piacciono così tanto?) Red Fang. Non un disco imprescindibile ma una buona raccolta di canzoni a tratti davvero godibili.
(Davide Perletti)

Submit a Comment