Teenage Time Killers ‘Greatest Hits, Vol. 1′
Review Overview
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7TEENAGE TIME KILLERS
‘Greatest Hits, Vol. 1′–LP
(Rise)
7/10
Se qualcuno ha ancora in mente i Rudimentary Peni, forse si ricorderà che uno dei loro pezzi recitava “when it gets old it can wish it was young”. Il pezzo si intitolava proprio ‘Teenage Time Killers’. C’è da riconoscere almeno la sincerità di Reed Mullin (Corrosion Of Conformity) e Mick Murphy (My Ruin) di esser consapevoli di non far più parte di quella schiera di giovani leve che per la prima volta si cimentano nella creazione di un disco. I Teenage Time Killers sono infatti un supergruppo (non si ha idea se ci sarà qualche live o qualche tour, sarebbe un’impresa) di almeno una trentina di elementi, provenienti da band che negli anni hanno creato la storia del punk, dell’hardcore e del metal: l’onnipresente Dave Grohl, Corey Taylor, Clifford Dinsmore, Jello Biafra, Mike IX Williams, Matt Skiba, Randy Blythe, e se avete pazienza ve li andate a leggere ed ascoltare tutti gli altri, perché sinceramente io ho già dato. Sarebbe curioso sommare l’età di tutti i componenti, credo che il millennio si superi senza problemi. Parlando del disco, un genere definito non c’è, troviamo tutto quello che i nostri hanno prodotto nella loro carriera, e su venti tracce c’è da sbizzarrirsi non poco. Alcune tra queste sono decisamente azzeccate, come ‘Ode To Sean Hannity’, interpretata da Jello Biafra, ‘Barrio’ con Matt Skiba, ‘Time To Die’ con Mike IX Williams, e ‘Big Money’ con Lee Ving, mentre altre, su tutte ‘Plank Walk’ con Pete Stahl, sono un buco nell’acqua, inascoltabili. A chiudere proprio la cover dei Rudimentary Peni, forse proprio a farci capire che tutti i partecipanti sono ben consci di essere delle vecchie carcasse che vivono ancora nel passato, ma che si divertono lo stesso, sempre e comunque, a fare ciò che hanno sempre fatto.
(Fabrizio De Guidi, @fabriziodeguidi)
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