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Salad Days Magazine | November 22, 2024

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Team Sleep ‘Woodstock Session Vol.4′

Team Sleep ‘Woodstock Session Vol.4′
Salad Days

Review Overview

7
7
7

Rating

TEAM SLEEP
‘Woodstock Session Vol.4′-LP
(Woodstock Session)
7/10


Anche se mi considero un tifoso irriducibile dei Deftones e di Chino Moreno, ammetto candidamente che ho sempre trovato il progetto Team Sleep una sorta di esperimento riuscito a metà, una “prova” di quello che poi sarebbero diventati i Crosses (o ††† che pare ci tengano!) che con le loro sonorità elettroniche (witch-house? mah!) sono riusciti a dare vita a quelle che probabilmente erano le intenzioni originarie di Chino ed il suo partner in crime Chuck Doom. L’occasione dell’uscita di questo live “in studio” a dieci anni di distanza dalla pubblicazione dell’unico album autointitolato, mi ha fatto rivedere le posizioni e mi ha fatto dare una differente prospettiva ai Team Sleep, band che in effetti gode di vita propria, ed ha dalla sua una forte connotazione post-rock che soprattutto in ambito live esce prepotentemente allo scoperto, e che li mette in competizione piuttosto con i Palms, altro progetto di Chino Moreno in combutta con membri degli mai dimenticati Isis. In questa ‘Woodstock Session’ la band ha preso possesso degli Applehead Recording per registrare nuovo materiale alla presenza di fan provenienti da tutto il mondo (all’interno di un progetto di crowfunding), nell’ottima idea di far uscire durante i prossimi mesi diversi ep: la prima release è in realtà quindi questo live “mascherato”, dove troviamo brani già noti reinterpretati e alcune anticipazioni inedite delle future uscite (ma vista la travagliata vita discografica della band non ci metterei la mano sul fuoco). ‘Ever (Foreign Flag)’, ‘Blvd. Nights’ e ‘Your Skull Is Red’ risplendono di nuova luce e le improvvisazioni sonore proposte promettono del materiale moderno vicino idealmente a dei Mogwai più introspettivi e con una spruzzata di elettronica. Nonostante il breve minutaggio, ‘Woodstock Session Vol.4′ è una uscita interessante che invoglia a riprendere in mano il debut album di questo progetto che a dieci anni di distanza riesce a vivere, per quanto mi riguarda, una sorta di seconda giovinezza.
(Davide Perletti)

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