Sumac ‘Love In Shadow’
Review Overview
8
8SUMAC
‘Love In Shadow’-CD
(Thrill Jockey)
8/10
L’ultimo disco di uno degli infiniti progetti di Aaron Turner è stato in collaborazione con Keiji Haino. Per chi non conoscesse il compositore giapponese le lacune sono profonde, ma comprensibili (forse), però a chi suonasse nuovo il nome di Aaron Turner non saprei cosa dire se non che il nuovo album dei Sumac potrebbe e dovrebbe essere un punto da cui partire per ascoltare non solo una delle band più influenti di una scena che in questo caso non ha senso definire, ma per conoscere uno dei musicisti più ispirati ed ispiranti degli ultimi vent’anni o quasi. Ad accompagnarlo Nick Yacyshyn (Baptists, Erosion) alla batteria e Brian Cook (Russian Circle) al basso. ‘Love In Shadow’, prodotto ancora una volta dalla Thrill Jockey e registrato al Robert Lang Studios da Kurt Ballou, inizia con un brano di ventuno minuti, ‘The Task’: la batteria, senza lasciare spazi vuoti, accompagna chitarre psicotrope e l’inconfondibile straziata voce di Turner. In venti minuti le strutture compositive e le atmosfere si alternano e si trasformano in modo armonico tanto quanto maniacale e morboso. E così per l’interno disco, in cui la ritmica, che impone senza sosta un ritmo di marcia elevatissimo, diventa protagonista. Intorno ad essa, minuto dopo minuto, si costruisce un suono alienato ed austero. Con l’ultimo brano, ‘Ecstasy Of Unbecoming’, i Sumac lasciano decomprimere l’horror vacui suonato fino ad ora, dilatando il sound e creando un’atmosfera che tende verso l’altro ma rimane comunque pesante. ‘Love In Shadow’ merita di essere ascoltato da chiunque abbia un minimo di consapevolezza musicale ed il momento in cui Aaron Turner riceverà delle critiche che abbiano un senso deve ancora arrivare.
(Valentina Vagnoni)
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