Strike Anywhere ‘Nightmares Of The West’
Review Overview
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9STRIKE ANYWHERE
‘Nightmares Of The West’-EP
(Pure Noise)
9/10
Diciamolo senza troppi giri di parole, questo ‘Nightmare Of The West’ è IL disco di cui avevamo bisogno in questo determinato momento storico, il corrispettivo punk rock di ‘RTJ4′ per il mondo hip hop. Quello che sta succedendo ora in America sarà sicuramente fonte di ispirazione per molti musicisti, ma non pensate che gli Strike Anywhere siano l’ennesimo gruppo che salta sul carrozzone del situazionismo. Ovviamente è un pensiero rivolto a coloro che non conoscono il gruppo, perchè i diehard fan sanno che i cinque portano avanti il loro messaggio contro le discriminazioni e gli abusi di potere dal lontano 1999. Considerando anche che l’ultimo lavoro in studio risale al 2009, questo nuovo ep si rivela anche un graditissimo ritorno, e che ritorno. Mi sono concentrato a sottolineare l’importanza sociale di questo lavoro, ma anche dal punto di vista strettamente musicale non è da meno: il sound del gruppo è ormai un perfetto bilanciamento tra la furia punk hardcore e le melodie vocali del cantante Thomas Barnett, iconiche e piene di cuore. Il singolo ‘Dress The Wounds’ è probabilmente il bignami del sound degli Strike Anywhere e non a caso è uno dei pezzi di spicco di questo nuovo lavoro. Ma anche ‘Frontier Glitch’ e ‘Imperium Of Waste’ e sinceramente tutto il resto, perchè questo ep non mostra segni di cedimento. C’è pure ‘Opener’, cover del gruppo punk inglese Blocko che recentemente ha perso il loro batterista, a cui gli SA sono molto legati, che diventa un accorato e degno tributo all’amico scomparso. L’unico difetto che trovo a questo lavoro è in realtà solamente un mio capriccio (e penso quello di tanti fan del gruppo) e sta nel fatto che è un ep di 7 pezzi piuttosto che un album intero. Ma sono solo sottigliezze e di sicuro non sto qui a lamentarmi di una nuova uscita targata Strike Anywhere, scherziamo? Questo ‘Nightmares Of The West’ si candida tranquillamente ad essere una delle uscite dell’anno e a me non resta che dire “Bentornati!”.
(Michael Simeon)
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