SPEED ‘ONLY ONE MODE’
Review Overview
8
8SPEED
‘Only One Mode’
(Flatspot/Last Ride)
8/10
Gli australiani Speed sono uno dei gruppi hardcore più chiacchierati del momento, soprattutto per un’ascesa velocissima che li ha portati a passare da gruppo semi sconosciuto a headliner in un lasso di tempo brevissimo. La domanda che sorge è: ‘Ma davvero si meritano tutto questo hype?’. La mia risposta è si. Certo, stiamo parlando pur sempre di hardcore, un genere che spesso non va a braccetto con l’innovazione, ma c’è sempre una nuova generazione che pur non portando progresso porta di sicuro una ventata di freschezza. Con ‘Only One Mode’ i Speed non vogliono inventare niente di nuovo, ma con questo primo full length coronano quel sogno iniziato sotto i palchi a fare mosh e la decisione di formare un gruppo per rivitalizzare una scena che stava diventando stantia. E a conti fatti direi proprio che ci sono riusciti. Rispetto all’ep d’esordio ‘A Gang Called Speed’ questo nuovo lavoro suona decisamente più maturo e focalizzato, merito anche dell’esperienza accumulata nei palchi in giro per il mondo. Hardcore pesante, brutale, che a volte sembra quasi più una necessità di rilascio fisico (se avete avuto modo di vederli dal vivo sapete di cosa parlo) ma comunque suonato con un certo swag e carico di positività, senza dimenticarci di soluzioni anomale ma vincenti come l’uso del flauto che ha galvanizzato l’estate instagram di una parte della scena punk hardcore nostrana. ‘Real Life Love’, ‘No Love But For Our Own’, ‘The First Test’, ‘Send Them 2 Sydney’ e ‘Caught In A Craze’ sono i brani che più mi hanno gasato di questo lavoro, che ovviamente funziona nella sua interezza. Solo il tempo ci dirà se i Speed diventeranno uno di quei gruppi generazionali che verrà ricordato con nostalgia tra una decina in mentre, loro intanto si godono tutto quello che sta arrivando, tra riconoscimenti e live infuocati (vi consiglio di venire al Rivolta a fine ottobre) che non fanno prigionieri. Hanno tutte le carte in regola per diventarlo, intanto godiamoceli adesso nel loro prime.
(Michael Simeon)
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