Shark Emcee interview
Incontriamo Shark Emcee, giovane rapper di Benevento esploso con ‘Orgoglio Sannita’ (ad oggi quasi centottantamila view su Youtube).
Shark Emcee (all’anagrafe Fabio Fallarino) è oggi in uscita col suo primo EP in solitaria (‘I Was A B.Boy, Please Gimme A Job’), dopo le esperienze con La Trappola e Made In Sann-yo…rivolgiamogli qualche domanda per conoscerlo meglio.
Salad Days: Ciao Shark, benvenuto su Salad Days. Presentati ai nostri lettori e raccontaci i tuoi inizi.
Shark Emcee: Ciao Flavio. Un saluto a tutti i lettori di Salad Days. Il mio nome è Shark Emcee, classe ‘87, e sono un rapper di Benevento. Ho iniziato a fare rap perché affascinato dal freestyle. Alle battles di freestyle a cui assistevo non c’era nessun rappresentante della mia città. Questo ha fatto scattare in me la voglia di cimentarmi prima in questa disciplina e successivamente, partendo dall’improvvisazione, anche nella scrittura di pezzi rap.
SD: Parlaci del tuo e.p., a cominciare dal titolo.
SE: ‘I Was A B.Boy, Please Gimme A Job’ (Branmedia) è il mio EP d’esordio. Sei tracce, di cui cinque prodotte da Andreas Del Grosso e una da Egiuann, in cui ho potuto esprimere liberamente il mio stile “smiley”. Il titolo dell’EP è stato ripreso dallo street artist Last 22 che già in passato aveva realizzato degli stencil con questo slogan; mi ci sono ritrovato in pieno.
SD: Qual è la traccia che ti rappresenta di più?
SE: Mi sento rappresentato in tutte le tracce, naturalmente, ma quella in cui esprimo tutto me stesso è la prima: ‘A Rota’.
SD: Come è nato l’artwork del disco? Chi lo ha curato?
SE: Come per il titolo, l’artwork dell’EP è frutto della creatività di Last 22 in collaborazione con un altro street artist, Walter Fallarino, entrambi beneventani come me.
SD: Fare musica nel Sannio. A Benevento esiste una scena o un circuito con cui confrontarsi?
SE: Be’, posso dire che insieme a La Trappola e alla Made In Sann-yo abbiamo seminato tanto. Al momento in città nascono nuove leve hip-hop ed è un piacere per me poter constatare che qualcosa sta cambiando. Però è presto per parlare di una vera e propria scena, c’è ancora da lavorare. Nel Sannio non è semplice fare musica, pochi locali che spingono musica live, poco coraggio nel promuovere nuovi gruppi di qualsiasi genere. Ma noi non disperiamo.
SD: Perché è bello vivere a Benevento? Perché è brutto vivere a Benevento?
SE: Vivere a Benevento è bello perchè, con le parole di ‘Orgoglio Sannita’: “c’ sapimm tutti quant a Benevient” ed è quindi più semplice instaurare relazioni sociali. Il lato brutto, oltre ai problemi relativi alla poca possibilità di emergere, è il provincialismo diffuso e un conservatorismo radicato nella mentalità.
SD: Il disco che ti ha fatto decidere di voler fare hip-hop.
SE: Come ho detto, è stato il freestyle a farmi imboccare la via dell’hip-hop. Mio fratello, però, mi ha abituato sin da piccolo a gruppi come 99 Posse, Bisca, Almamegretta che, nonostante non siano strettamente rap, hanno acceso in me la passione per le rime in dialetto campano.
SD: Utilizzi qualche tecnica di freestyle particolare?
SE: Be’, diciamo di sì. Nel freestyle tiro fuori il mio carattere allegro e ironico. Spesso mi capita di “combattere” contro MC che puntano molto sull’insulto; più mi insultano, meglio riesco a controbattere con il sorriso, sfottendoli e cercando di coinvolgere il pubblico presente.
SD: Dimmi i nomi di tre MC che rappano meglio di te e perché.
SE: Bella domanda. Tre nomi sono troppi pochi. Hahaha. Facciamo che ti rispondo tra qualche anno.
SD: Il tuo legame col mondo dei writer e della street-art? Hai amici tra i bomber?
SE: Sì, ho diversi amici tra i bomber e sono molto legato al mondo della street art, soprattutto per quanto riguardo il lettering. Tra l’altro mi diverto a disegnare e credo che la street art e i writer siano una parte fondamentale della cultura hip-hop. Penso che il Maleventum Consortium (Fabio Della Ratta aka Biodpi, Carmine Foschino aka Korvo e Domenico Tirino aka Naf-mk, nda) sia particolarmente talentuoso.
SD: Il posto dove ti sei esibito che ricordi con più piacere?
SE: Marzo 2010: palazzo Granaio a Settimo Milanese, ospite della finalissima delle “Tecniche Perfette”. Rappare di fronte a mille b.boys e condividere il palco e il backstage con i maggiori esponenti dell’hip-hop italiano è stata un’esperienza che non dimenticherò mai.
SD: Un saluto ai lettori di Salad Days.
SE: Grazie della vostra attenzione! Se vi ho incuriosito non esitate a cercarmi sul web. One Love!
http://www.facebook.com/pages/Shark-Emcee/106368953357
(Txt by Flavio Ignelzi x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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