Shabda ‘Pharmakon/Pharmakos’
Review Overview
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7SHABDA
‘Pharmakon/Pharmakos’-CD
(Argonauta)
7/10
Il terzo album degli Shabda si compone di due “suite” di circa venti minuti ciascuna con un concept importante e che merita un approfondimento attraverso i canali ufficiali della band. Parlando invece della parte prettamente musicale ‘Pharmakon’ è senz’altro la composizione più convincente, con una prima parte quasi completamente dedicata alle sonorità orientali in una sorta di mantra che ci porta ad una coda, perfettamente inserita ed amalgamata nel contesto sonoro, di matrice sludge-doom. L’Est e l’Ovest trovano un punto d’incontro con risultati eccellenti, e con un’aurea mistica che difficilmente non colpisce l’ascoltatore. Il rovescio della medaglia è rappresentata da ‘Pharmakos’, brano più difficile da decifrare, caotico e cacofonico nel suo incedere, e che sfocia anche in questo caso in un vortice conclusivo percussivo e stordente, quasi industrial nel suo crescendo rumorista. ‘Pharmakon/Pharmakos’ non è un ascolto facile, nemmeno per chi si ciba di pane e drone a colazione, ma dandogli tempo dedicando numerose giornate non su può che rimanere affascinati da tali composizioni, specialmente per quanto riguarda la prima parte ‘Pharmakon’. La descrizione “ritual drone doom” per quanto possa suonare pretenziosa è alla fine della fiera davvero calzante e descrive bene la natura musicale e filosofica della band. In accordo con Argonauta Records il 10% dei ricavi di ogni copia venduta ‘Pharmakon/Pharmakos’ sarà donata alle vittime del terremoto che ha colpito il Nepal lo scorso Aprile attraverso l’associazione Save The Children.
(Davide Perletti)
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