Safe interview
I Safe sono una solida band formatasi oltre un decennio fa. Dharmavit Das e Marco Mantovani sono i membri fondatori, entrambi musicisti di lunga esperienza.
Dharmavit è un profondo conoscitore della scena musicale Hardcore/Straight Edge e anche componente fondatore (assieme a Stizzo tattoo) di Half My Time e Fumbles In Life, due gruppi conosciuti in questo ambiente. Marco dopo piccole esperienze nella scena punk/Hardcore ha allargato la sua ricerca musicale che lo ha portato a interessarsi di generi vicini all’alternative rock. I Safe hanno già pubblicato 2 lavori: il primo, ‘Make A Move’, è un mcd di 4 tracce uscito nel 2004; il secondo è un full length, ‘Not Alone’, uscito nel 2007 e contiene 10 brani. Entrambi hanno ottenuto ottime recensioni su riviste di settore e varie webzines, sono stati distribuiti in Italia e in vari paesi d’ Europa, Usa, Sud America e dell’Asia.
SD: Ho ascoltato i brani di ‘Ride A New Season’ in anteprima: è stata un’immersione in un sound classico al quale son molto legato per memorie ed esperienze giovanili. I Dag Nasty di ‘Wig Out At Denkos’, gli Shelter da ‘Attaining The Supreme’ in poi, echi di Ignite degli ultimi due dischi in studio; mettiamoci pure gli italiani High Circle, contemporanei ai Dag Nasty della Revolution Summer di Washington DC. Un suono che per il suo calore, musicalità e positività sta fortunatamente tornando in auge, vedi i vari War Generation, Nations Afire etc. Illustra per favore ai lettori di Salad Days le particolarità di questo disco…
Dharmavit: “In questa domanda è perfettamente sintetizzato il sound dei Safe… Le bands che hai citato sono per noi, e per me in particolare, dei punti di riferimento tutt’oggi. Le nuove songs sono state concepite tra aprile e maggio, l’intento era quello di buttare giu’ dei riffs che avevo in testa da qualche tempo e Marco ha finalizzato il tutto in maniera egregia. Lo definirei un hardcore melodico, a tratti molto “rockish”, dove ogni pezzo è una storia a sè, sia a livello ritmico che a livello di testi, abbiamo voluto fare un disco vario pur rimanendo in ambiti a noi conosciuti. Siamo soddisfatti del lavoro fatto dai ragazzi dell’Effort studio e della fase di mastering ad opera di Carl Saff a Chicago. La melodia, certi passaggi di chitarra, il suono del basso, le liriche, ogni cosa in questo nuovo disco è stata concepita con la massima attenzione e l’augurio che ci facciamo è che possa piacere a piu’ persone”.
SD: Delle sei songs, due sono dei remake del precedente cd ‘Not Alone’. Come mai questa scelta?
Dharmavit: “Inizialmente volevamo fare un classico 7″ep, con tre songs nuove da stampare su vinile. Ma subito dopo abbiamo pensato che aggiungere un nuovo pezzo e inserirne due tra i piu’ rusciti e apprezzati di ‘Not Alone’ potesse essere una buona soluzione. Queste due tracce, come detto poc’anzi, le abbiamo scelte per alcune peculiarità, ad esempio le ritmiche, la melodia, i testi e perchè abbiamo valutato l’idea di poterle far conoscere ad un pubblico piu’ ampio rispetto a quello che le ascolto’ nel 2007. E dunque alla fine, almeno per quel che concerne l’Europa, è venuto fuori un mcd di sei pezzi”.
SD: Dharmavit, sei stato in standby per un bel po’ di tempo. Alla soglia dei 40 ti ritrovi a incidere un nuovo disco, con rinnovata energia e verve. Ma è il 2014, non il 2004. Molte cose son cambiate nel pubblico, nei gusti, nell’approccio a questa musica ed alla sua fruizione. Ma anche nel mondo. Siete probabilmente l’unica band italiana che fa questo genere nel 2014. Tu che ne pensi, ne varrà la pena?
Dharmavit: “Francamente che ne valga la pena o no poco ci interessa (risate- nda), siamo felici di quel che abbiamo realizzato. I pezzi ci sono venuti fuori spontaneamente, frutto di quel che da sempre ascoltiamo e anche delle nuove sonorità che hanno catturato la nostra attenzione nel corso di questi ultimi anni. Siamo consapevoli che c’è stato l’ennesimo cambio generazionale in questo ambito musicale, così come in tutti gli ambiti della vita. Ma sappiamo che ci sono ancora tantissime persone che seguono e ascoltano ugualmente questi generi musicali, quali l’hc, il punk, il post punk, l’alternative rock, con sincera passione e genuinità. Certo, ormai la rete la fà da padrone, ci sono molte realtà artefatte, costruite a tavolino, in molti si misurano online, in molti si sentono “protetti” da una tastiera e il mondo corre ad una velocità impressionante… Per quanto riguarda la band siamo convinti che uscire con un cd o un vinile e avere la fortuna di essere supportati da etichette che ti aiutano a stampare e a distribuire, siano ancora le cose giuste da fare.
SD: Nel decennio scorso, Safe è stata un progetto da studio, inquadrata nell’unico scopo di incidere dei dischi. Sembra che non sarà più così. Parlaci dei prossimi tour in programma. Chi completa la band, oltre a te e Marco?
Dharmavit: “I Safe sono nati come un progetto da studio, dove il mio desiderio di fare una band diversa, sia a livello sonoro che a livello di testi ha giocato un ruolo determinante. Ho chiesto a Marco, alla fine del 2003, se avesse avuto voglia di imbarcarsi in questa avventura. Siamo amici da vent’anni e finalmente stavamo concretizzando un nostro piccolo sogno: formare una band dai contenuti spirituali. Il suo entusiasmo mi ha colpito e stupito a tal punto che gli ho chiesto, dopo una decina di prove, di andare in studio a registrare il primo mcd… E’ nato tutto così, e dopo aver distribuito questo primo lavoro attraverso la mia etichetta (Youth Crew Records- nda) abbiamo deciso che era già il tempo di scrivere nuovi pezzi per un cd/album completo. In due anni circa abbiamo inciso un mcd ed un cd che poi son stati distribuiti abbastanza bene nei canali “do it yourself”. In ogni lavoro abbiamo avuto un batterista diverso. Ad ora siamo soltanto alla ricerca di un batterista fisso che possa suonare con noi stabilmente anche dal vivo, per il resto siamo a posto”.
SD: Mi dicevi che è in cantiere una distribuzione globale di ‘Ride A New Season’…
Dharmavit: “Si, esatto… In Europa il cd esce sotto Beyond This World Records e Youth Crew Records, mentre a marzo sarà la volta del Sud America con la Vegan Records di Buenos Aires e della Bhakti Initiative Records degli USA. Attualmente stiamo confrontandoci con etichette asiatiche interessate alla stampa del nuovo disco. Ma nulla è certo al momento. Sarebbe un’ottima cosa se si riuscisse a concretizzare anche una stampa asiatica. Tutto cio’ permette ad una band di avere qualche chance in piu’ di essere distribuita e ascoltata in zone così lontane da quella di provenienza”.
SD: Malgrado il vinile sia tornato di moda, e non solo in ambito alternative dove di fatto il vinile è sempre stato il supporto preferito dai fans, voi proseguire sul formato CD. Pensate ad una futura ristampa su vinile dei vostri dischi?
Dharmavit: “Al momento no sinceramente, anche se, come dicevo prima, questo ‘Ride A New Season’ inizialmente doveva essere un 7″ep…”.
SD: So’ che hai voluto dedicare questo lavoro, come gli altri, ad una persona speciale… Quali sono le tue fonti primarie di ispirazione, non solo nella musica, ma ciò che ti stimola interiormente, ti ispira, ti sprona…
Dharmavit: “A dire il vero la mia dedica, sin dal primo disco, è sempre stata per due persone speciali, ovvero il mio maestro spirituale Shriman Matsyavatara Prabhu e il maestro universale Bhaktivedanta Swami Prabhupada. Quest’ultimo da oltre vent’anni e il mio maestro da quasi sedici sono state le mie massime fonti di ispirazione e di forza spirituale. La ricerca spirituale è una cosa che porto avanti da parecchio tempo, i libri che ho letto ad inizio anni novanta mi hanno aperto la visuale e da quel momento mi sono posto parecchie domande. Ad ogni domanda ho trovato una risposta soddisfacente nei libri si Swami Prabhupada, il fondatore e colui che ha portato il movimento per la Coscienza di Krishna in Occidente, dove la sua incredibile preparazione sui testi vedici (antica India- nda), la sua logica disarmante e il suo amore incondizionato per Shri Krishna, Dio, La Persona Suprema, mi hanno sempre colpito profondamente. Dopo anni di studi, assieme ad alcune persone davvero speciali, ho incontrato il mio maestro che fu discepolo diretto di Swami Prabhupada negli anni settanta. I Safe nascono anche e soprattutto per poter diffondere umilmente questi messaggi attraverso un canale potente e meraviglioso quale la musica. Non ci sono dei dogmi da seguire, tantomeno nei nostri testi, non siamo assolutamente in cerca di adepti, desideriamo soltanto rendere omaggio e un piccolo grande servizio a personalità che hanno arricchito la nostra vita e che ci hanno fatto comprendere, con l’esempio, alcuni passaggi fondamentali dell’esistenza in questa forma umana. La musica dà modo di esprimersi su piu’ fronti, è affascinante tutto questo”.
SD: Siamo giunti al termine di questa intervista…Ultima domanda: so’ che sei in costante contatto e conosci personalmente diversi personaggi dell’epoca d’oro dell’hardcore ed emocore americano. Raccontaci un po’ che segno han lasciato quei tempi ed esperienze nella vita di queste persone…
Dharmavit: “Conosco alcune persone che hanno letteralmente fatto la storia dell’hc americano nella seconda metà degli anni ottanta, con alcuni di loro sono amico da diversi anni… Mi vengono in mente in questo momento Jeff degli Up Front e Tim Mouthpiece, Porcell e Jon Bunch dei Sensefield ora War Generation… Hanno vissuto al pieno delle loro forze quegli anni dal 1986 in poi, sono stati portavoce di un certo tipo di messaggio, ed ancora oggi, seppur con piccole differenze rispetto all’epoca, vivono la loro vita con determinati valori. Musicalmente sono impegnati a fasi alterne, eccetto i War Generation che sono una band in attività a tutti gli effetti, e di tanto in tanto riuniscono alcune delle loro rispettive bands… Non stà a me giudicare se è un bene o un male. So’ che ad alcuni queste reunion non piacciono, ma a tantissimi altri fanno parecchio piacere, specialmente ai piu’ giovani che non sono riusciti a vederle all’epoca. Con chi sono costantemente in contatto è Raghunath/Ray Of Today, di lui si sà praticamente tutto. Basta visitare i suoi profili e siti… Un eccellente insegnate di yoga e di Testi Sacri vedici, un caro e fraterno amico di lunga data”.
Submit a Comment