RUSTY WOUNDS ‘GENETIC CODE’
Review Overview
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6RUSTY WOUNDS
‘Genetic Code’-CD
(Autoproduzione)
6/10
Onestamente penso che parlare di un disco di cover sia la cosa più complessa per chi ha il compito di recensire. ‘Genetic Code’ è il primo lavoro di Rusty Wounds, progetto nato da un’idea di Rusty (frontman della metal band Klogr) e che ha preso forma durante il periodo di Pandemia. Il titolo del disco penso descriva perfettamente il suo contenuto, ossia dieci brani che hanno influenzato il percorso artistico dell’artista stesso, con un focus pressoché quasi totale sul periodo che va dagli anni’90 alla prima decade del Nuovo Millennio (eccezion fatta per i Led Zeppelin). Rispetto alla maggior parte di tribute band che nient’altro fanno che emulare l’artista di riferimento, in questo caso possiamo se non altro dire che Rusty ha il pregio di aver dato una propria impronta alle tracce, dando loro un tocco personale senza però stravolgerle. Un lavoro che va a toccare alcuni mostri sacri della scena alt-rock e non solo: se da una parte troviamo infatti nomi “classici” come Foo Fighters, Soundgarden e Nine Inch Nails, dall’altra ecco alcuni inaspettati come Staind, Placebo e Audioslave. Insomma un lavoro che nella sua interezza direi piacevole all’ascolto, vuoi anche per quel suo tocco southern che riesce a dare un’impronta più calda a ogni singola canzone, andando a scegliere ‘Hurt’ e ‘Like A Stone’ come gli esempi più convincenti di questo primo passo Rusty Wounds. In conclusione buona la prima per Rusty e questo suo side project, che se non altro rispetto ai suoi colleghi di settore riesce nell’intento di incuriosire l’ascoltatore attraverso una tracklist di certo non banale.
(Arturo Lopez)
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