Ruin ‘Spread Plague Hell’
Review Overview
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‘Spread Plague Hell’-TAPE
(Nero One)
8/10
Ascoltare questi 4 pezzi è come essere immersi in una vasca ricolma di merda, budella, sangue e vomito. Liquame caldo, avvolgente, nauseabondo. I californiani Ruin sono esattamente così. Il loro death metal old school oscuro e appiccicoso è l’ideale per l’inverno che è alle porte. Attivi fin dal 1990 (il primo demo è del 1991), i nostri si sciolgono in breve tempo lasciando dietro di se un alone di mistero impenetrabile. Si dice che siano componenti di alcune grosse band, si dice che siano stati in carcere, si dicono un sacco di cose. L’unica cosa certa è l’esistenza di una sola foto (visibile sul loro profilo sul sito web Metallum) e il fatto che l’unico membro superstite dagli albori dei’90 sia Mihal Jason Satan, cantante e chitarrista. Comunque, il loro sound parla da solo: maniacale e demoniaco death metal suonano in maniera impeccabile, con accelerazioni spezza collo, violenti cambi di tempo che non vi faranno respirare, ed in generale quell’aurea di malessere che solo certi gruppi si possono permettere di avere. Azzardo un paragone con gli Autopsy, grandi cerimonieri di torture e morti violente. L’aberrazione umana che traspare da questi brani è palpabile: verrete scaraventati in un luogo di sofferenza eterna, dove l’uomo è ridotto ad un ammasso di carne purulenta il cui scopo è solo quello di essere violentato e sottoposto a trattamenti inauditi. Sì, credo che se si dovesse mettere in musica ciò che accade in una stanza delle torture, il tutto suonerebbe come questa tape.
(Marco Pasini)
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