ROTTEN MIND ‘UNFLAVORED’
Review Overview
8
8ROTTEN MIND
‘Unflavored’
(Lövely)
8/10
I Rotten Mind sono, perlomeno per il sottoscritto, uno dei gruppi più interessanti usciti dalla scena svedese negli ultimi anni, che ha saputo costruirsi il suo cult following uscita dopo uscita. Partendo dall’album di debutto ‘I’m Alone Even With You’ che mischiava influenze come Marked Man, Jay Reatard e The Undertones con una voce che ricordava Milo dei Descendents agli inizi, per poi affinare il proprio sound e trasformandolo in una miscela di garage punk scarno intriso di melodie power pop, sperando che questa definizione possa rendere l’idea. ‘Unflavored’ è il quinto album del quartetto svedese e porta avanti il discorso iniziato col precedente ‘Rat City Dog Boy’ arricchendo ulteriormente il sound del gruppo. Si perché in questo nuovo lavoro spuntano sonorità post punk/new wave che sommate al sound già collaudato provoca un effetto bomba. I singoli apripista ‘Serpent Eyes’, ‘Die Young’ e ‘Drifter’ sono una cartolina perfetta della nuova direzione sonora, che si sposa benissimo con il senso di disperazione ed alienazione che emerge dai testi. Rispetto ai lavori precedenti c’è una cura maggiore nella produzione dovuta anche alla pausa forzata causata dalla pandemia, che ha dato la “pacca” giusta al disco. Una recensione striminzita, quasi minimale, un po’ come il suono del gruppo in certi frangenti. Ma trovo inutile riempire di parole inutili una band che fa dell’immediatezza il proprio punto di forza. Il mio unico consiglio è di recuperarvi il disco appena esce, non importa su che formato, basta che si diffonda il verbo dei Rotten Mind per accrescerne il culto!
(Michael Simeon)
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