Reviews update
PORTUGAL THE MAN
In The Mountain In The Cloud’-CD
(Atlantic)
Evidentemente in Alaska non si è così fuori dal mondo e non si sta così male! O almeno così mi fanno pensare i Portugal The Man. Con questo ‘In The Mountain In The Cloud’, ci catapultano negli anni ’60-’70, ai tempi d’oro del folk-rock, non lasciando intendere la loro provenienza estremamente fredda. I ragazzi riescono a rievocare l’atmosfera soffusa delle classiche ballate americane, con pezzi come ‘So American’ e ‘Sleep Forever’, facendo uso a piene mani di riff e archi, cori e contro voci, confondendo con piccoli inserti elettronici e distorsioni, sfumando il tutto in piccole nuvole, dove, ad un ascolto attento e rilassato, è facile (e bello!) perdersi. Di certo non il disco dell’anno, ma un prodotto di pregevolissima fattura, di cui gli amanti del genere non sapranno fare a meno (l’intervista completa alla band la trovate su SALAD DAYS MAG numero 4 sfogliabile in digiversion o completamente scaricabile su www.saladdaysmag.com)
(Fabrizio De Guidi)
INCUBUS
‘If Not Now, When?’-CD
(Epic)
Basterebbe solamente il nome della band, presente da circa vent’anni, a valere da sola l’acquisto dell’album. Ma forse qualcuno rimarrebbe deluso. L’ultimo lavoro degli Incubus, ‘If Not Now, When?’, è forse una delle loro perle più intimistiche e delicate e, forse a causa di questo, non sta riscuotendo il successo che meriterebbe. Dopo circa cinque anni, si presentano con un disco è quasi interamente modellato e sviluppato sulla voce di Brandon Boyd, che addirittura fa sembrare ad un lavoro da solista. È forse questa la pecca maggiore del loro nuovo lavoro, il fatto che nessuno ad eccezione del cantante riesca a distinguersi come, invece, si poteva notare nei precedenti releases. Rimane comunque un album di pregevole fattura ed i pezzi che risultano meglio sono proprio la titletrack, ‘Promises, Promises’ e ‘Adolescents’ (piccolo inno generazionale); ma se cercate gli Incubus che conoscevate ed apprezzavate è meglio forse rimanere ai loro vecchi lavori.
(Fabrizio De Guidi)
3 DOORS DOWN
‘Time Of My Life’-CD
(Universal Republic)
Brad e compagni ritornano con un album corposo, un dodici tracce intitolato ‘Time Of My Life’, titolo azzeccatissimo perché riesce a racchiudere nel modo più profondo e totale ciò che i 3 Doors Down sono: un gruppo che canta di chi sono e di cosa è la loro vita. Dodici pezzi che si alternano tra speranze ed esperienze vissute, a loro volta alternate a melodie ora più lente, ora più veloci e pesanti, intermezzate da ritornelli elettrici e catchy. Esempio perfetto di questa dicotomia sono due canzoni in particolare, ‘Time Of My Life’ e ‘Back To Me’, la prima estremamente energica, mentre la seconda più riflessiva ed interiore. Resta solamente una piccola nota negativa, ovvero il fatto che le canzoni si assomiglino un po’ tutte fra loro, cosa che potrebbe far storcere il naso ai meno avvezzi ai ragazzi, che, in definitiva e senza ombra di dubbio, sono riusciti a sfornare uno dei loro migliori lavori in carriera.
(Fabrizio De Guidi)
CHIEF
‘Apply Within’-CD
(Household Name)
Direttamente da Liverpool, ritornano i Chief dopo il loro album di debutto ‘Provocation Of The Nation’ datato 2007. Qui, con ‘Apply Within’, possiamo notare come questi giovani abbiano fatto tesoro delle loro esperienze e siano in qualche modo riusciti a fonderle assieme, creando un piccolo gioiellino (nel loro genere e nel loro paese), in cui possiamo distinguere elementi principalmente punk melodici ed hardcore, a cui si uniscono influenze hip-hop e reggae, ed qualche spruzzata di Propagandhi e Green Day. Anche se solo per una mezz’ora di durata. Voci ben definite ed urlate, batteria pesante, numerosi break down e chitarre taglienti fanno passare le tracce in un attimo, pronti per un nuovo ascolto. Non a caso uno dei pezzi migliori, ‘One Spirit’, è stato inserito come capofila, risultando un pezzo tra i più notevoli tra quelli proposti, anche forse per la variet
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Sono splendide recensioni di un grande scrittore.
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