Reviews update
THE DANCERS
‘The Box’-7″
(VID Records)
4/5
Non si fermano un attimo, i Dancers. ‘The Box’, il singolo 7” in questione nonché prossimo all’uscita (1 settembre), è la terza release ufficiale datata 2012 (e, a questo punto, non è detto che sia l’ultima). Non si fermano più, i tre rockettari veneti, considerato che il video omonimo è uscito in esclusiva per XL di Repubblica (correte a guardarvelo: http://vimeo.com/47665242). Vale a dire che il nome sta cominciando a girare anche negli ambienti altolocati e danarosi e con la puzza sotto al naso. Ma i Dancers se ne fottono e pubblicano esattamente come cazzo pare a loro. Nel caso specifico una edizione in vinile bianco da far sbavare tutti i collezionisti del mondo. Quattro pezzi fulminanti, veloci, stordenti, garage-rock’n’roll vecchia scuola senza un calo di tensione neanche a volerlo. ‘Dance When You’re Dead’ (la seconda del lato B, con le sue atmosfere cangianti e instabili terribilmente retrò) è la mia preferita, insieme alla title-track (of course), ma è questione di quisquilie. Insomma, la roba più cazzuta attualmente in circolazione è questa qua.
(Flavio Ignelzi)
YELLOWCARD
‘Southern Air’-CD
(Hopeless)
3,5/5
Gli Yellowcard sono una garanzia. Lo confermano pure con questo ‘Southern Air’ nuovo di zecca, che vede l’ingresso del nuovo bassista Josh Portman (Great White Lion Snake) che va a sostituire Sean O’Donnell, e la produzione impeccabile di Neal Avron (Linkin Park, Disturbed, New Found Glory). Colonna sonora per ogni estate che si rispetti, il pop-punk della band floridiana contiene tutto quello che può piacere alle grandi masse di fruitori (per lo più teenager). Certo, a noi che non siamo più così giovani e scapestrati piace di più la carica di ‘Always Summer’, soprattutto per gli aggraziati inserti di violino di Sean Mackin, piuttosto che i ritmi artificiali troppo commerciali di ‘Here I Am Alive’. Così come piace l’energia dura di ‘Sleep In The Snow’, nonostante il ritornello tendente all’emo(tivo) o le ritmiche accelerate di ‘Rivertown Blues’, che in qualche momento può condurre dalle parti del folk-punk, mentre una ballatona acustica come ‘Ten’ scivola troppo sul mellifluo per i nostri gusti. Un po’ di guest-vocalist come Alex Gaskarth degli All Time Low, Cassadee Pope degli Hey Monday e Tay Jardine dei We Are the In Crowd completano un disco che scaler
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