Raspberry Bulbs ‘Before The Age Of Mirrors’
Review Overview
8.5
8.5RASPBERRY BULBS
‘Before The Age Of Mirrors’-CD
(Relapse Records)
8.5/10
Ricorderemo i Raspberry Bulbs come una delle migliori band di questo ventennio. Questo è certo. Dopo aver prodotto gli ultimi due album (di una triade quasi perfetta) per la Blackest Ever Black Records, dopo sei anni di silenzio, pubblicano il quarto LP, ‘Before The Age Of Mirrors’, per Relapse. Sin dal primo disco l’attitudine lo-fi era chiara ed il catastrofico equilibrio tra punk e black metal rimane il suono del trio di NY. Nonostante la formula resti immutata (chitarre dal frastuono ossessivo e liriche nichiliste) è chiaro come sia cambiata la produzione e la vocazione al caos cerchi a suo modo ordine. Questo non toglie che le tracce, una dopo l’altra, si susseguono all’interno di un oblio morboso, figlio non solo dell’anarcho-punk alla Rudimentary Peni ma del noise rock anni novanta, dai Jesus Lizard ai Big Black. ‘Before The Age Of Mirrors’ è un alternarsi di primitivismo sonoro, tempi epilettici e bellezza adolescenziale di un punk elementare. Tutto questo interrotto da quattro interludi, dove il suono prende la forma di trip futuristici, dissonanti e malinconici. Il disco si chiude con ‘Given Over To History’, traccia che sembra ricordare il sound tragico dei Neurosis, dal cantato agonizzante alle irregolarità ritmiche. È così che dopo sei anni i Raspberry Bulbs rievocano come siano stati tra i precursori di una delle scene più underground degli ultimi vent’anni, il blackened punk, insieme a band come Sexdrome, Bone Awl (di cui M. Del Rio era frontman), Sump, Jackman ecc., questa volta però via Relapse Records.
(Valentina Vagnoni)
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