Rancid ‘…Honor Is All We Know’
Review Overview
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6RANCID
‘…Honor Is All We Know’-CD
(Epitaph)
6/10
Ormai di prossima uscita il nuovo album dei Rancid, presentato alla stampa in streaming su Youtube, un po’ come servire gli spaghetti in un bicchiere. Ma andiamo al sodo di questo disco atteso da ben cinque anni, in cui i membri della band hanno seguito progetti alternativi. ‘…Honor Is All We Know’ è l’ottavo album dei Rancid, attivi dall’inizio degli anni ’90, decennio che li ha visti consacrati fra le punk rock band più influenti, nonché periodo di loro massimo fulgore. Negli anni successivi la luminosità della loro stella si è affievolita gradualmente a causa dell’avvento di altre mode e di uno stile non sempre coerente. Adesso i Rancid fanno ritorno agli stilemi prettamente street punk che li hanno resi famosi, in un album di mezz’ora abbondante, suddivisa in quattordici tracce che davvero riportano alla mente gli anni ’90: pezzi piuttosto “facili”, caratterizzati dalla voce roca di Tim, dal rullante secco e da suoni grezzi. Non mancano i sing along, i cori, l’atmosfera da pub, il tocco ska punk (‘Evil’s My Friend’) e neppure l’organo Hammond qua e là per rafforzare la propria classica cifra stilistica. Nessuna deriva catchy o strizzatine d’occhio quindi, ma puro punk rock vecchia maniera, senza eccessi. Tutto questo è piuttosto apprezzabile, però sinceramente ascoltare un cinquantenne che canta “Raise your fist / Against the power” e cose del genere per tutto il disco, suona un po’ clownesco. I Rancid non vogliono maturare, si rivolgono ancora ai più giovani con inni generazionali, post-adolescenziali, che in realtà fanno un po’ sorridere chi li ascoltava venti anni fa. Una band del giro mainstream, formata da signori di mezza età, davvero pensa quello che sta comunicando? I dubbi rimangono, per un disco che sicuramente piacerà ai neofiti del genere ed ai fan più incalliti, ma che invece probabilmente stuccherà un po’ tutti gli altri.
(Francesco Banci)
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