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Salad Days Magazine | November 18, 2024

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RADIO DAYS ‘RAVE ON!’

RADIO DAYS ‘RAVE ON!’
Salad Days

Review Overview

7.5
7.5
7.5

Rating

RADIO DAYS
‘Rave On!’
(Screaming Apple/Ammonia/Rock Indiana)
7.5/10


In un periodo di dibattiti sterili e futili su cosa sia il vero rock’n’roll in Italia che finiscono per creare la solita polemichetta da bar si rischia di far passare in secondo piano le cose che contano veramente, ovvero le nuove uscite degne di nota. Nel caso specifico sto parlando di ‘Rave On!’, ultima fatica del terzetto milanese Radio Days. Qui non ci sono corna del rock, non ci sono discutibili atteggiamenti provocatori, qui c’è solo buona musica: i Radio Days sono probabilmente una delle massime espressioni a livello europeo per quel che riguarda il power pop, perché loro lo fanno dannatamente bene e coi controcazzi. Non ci troviamo di fronte a dei novellini, questo è il loro quarto album e possono comunque vantare un background più “sporco” punk e rock’n’roll vista la militanza di Dario e Paco nei mitici Retarded (se non li conoscete filate subito ad ascoltarveli). Quello che si può dire è che, seppur muovendosi su coordinate più “soft”, il terzetto è riuscito a migliorare uscita dopo uscita, raffinando il proprio stile e regalandoci un ‘Rave On!’ che è una capsula sospesa nel tempo, capace di trascinare l’ascoltatore attraverso melodie beatlesiane e i gruppi più oscuri della british invasion, strizzando l’occhio a mostri sacri come Elvis Costello e The Knack, ma con l’approccio “moderno” di gente come Teenage Fanclub e ovviamente certi primi Weezer. Un mix di generi che può suonare squisitamente retrò (sarei curioso di sapere cosa ne direbbero Simon Reynolds e il compianto Mark Fisher in merito) ma che in realtà suona dannatamente fresco e “moderno”. Perché diciamocelo senza troppi giri di parole, i Radio Days non copiano, non tentano di essere, sono e basta. Fanno proprie le loro influenze e le rielaborano a loro piacimento. Prendete ‘I Got A Love’ che apre il lavoro: la fai partire, pensi che possa ricordarti qualcosa di già sentito ma intanto testa e piedi iniziano a tenere il tempo e una volta finita la fai ripartire senza la necessità di trovare paragoni, ma solo perché è un gran pezzo. E così funziona con tutti tutte le altre canzoni, che siano ‘Lose Control’ o ’Til The End Of The Night’ o ‘Meltdown’. In realtà avrei potuto tranquillamente mettere la tracklist per intero perché è un disco che non mostra cedimenti e anzi ti invita a riascoltarlo subito una volta finito. Album della maturità? Chissà, magari potranno ancora stupirci in futuro, ma ‘Rave On!’ è il presente e spero che serva a far fare al gruppo quel salto di notorietà che si meriterebbe, in quanto materiale come questo è oro colato e il mondo ha bisogno di conoscere buona musica.
(Michael Simeon)

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