Queen Elephantine ‘Kala’
Review Overview
8
8QUEEN ELEPHANTINE
‘Kala’-CD
(Argonauta)
8/10
I Queen Elephantine nascono nel 2006 a Tokyo. L’anno successivo si spostano in America, prima a New York ed in seguito a Providence. Collaborano negli anni con band come Elder e Sons Of Otis. Il sound della band è un doom psichedelico meditativo, che diventa sempre più sperimentale di album in album. ‘Kala’ è il quinto lavoro della band. L’idea dei Queen Elephantine è quella della musica come potere fisico e spirituale. Unire l’intensità fisica del doom alla trascendenza della psichedelia. Il disco si apre con un brano di sei minuti, ‘Quartered’, una sequenza meditativa fatta di riff ripetitivi che assumono il ruolo di un mantra, così come le voci, unite in coro quasi come fosse una preghiera. Il sound della band ricorda infatti i primi OM. Distorti in una fascinazione religiosa. Procedono con un brano che torna ad una stilistica doom più classica, rimanendo però ancorati ad un’atmosfera austera, spirituale, mistica. Nel terzo brano invece, ‘Ox’, i ritmi si dilatano ancora di più, le chitarre suonano riff distorti e cantilenanti, facendo un passaggio in una dimensione catartica dalla durata di otto minuti. Segue il brano ‘Onyx’, che sembra continuare la litania, ma con ritmi accelerati, quasi tribali, facendo prendere al disco la forma di un vero e proprio rituale che si evolve in una dinamica di suono fluida e ascetica. L’ultimo brano ‘Throne Of The Void In The Hundred Petal Lotus’ è un vero e proprio rituale musicale di quasi undici minuti. I primi cinque sono un intro in cui le voci, congiunte in una sorta di coro religioso, vengono accompagnate da riff e ritmi lentissimi. A metà brano il sound diventa più veloce, ma in maniera graduale, e il cantato comincia a farsi più oscuro e trascinato. L’intera canzone segue cambi di sound in modo fluido, senza mai utilizzare stacchi netti e accompagna l’ascoltatore alla fine di un cammino spirituale oltre che fisico. ‘Kala’ è un disco che attraversa la dualità del buio e della luce, vita e morte, così come le dottrine orientali insegnano. La legge degli opposti. Musicalmente parlando è tanto semplice lasciarsi andare alla fluidità dell’intero disco, quanto difficile comprenderne la dinamica sonora, che è complessa e fatta di continui pieni e vuoti, come se seguisse il respiro dell’ascoltatore. Dal primo all’ultimo minuto la sensazione è quella di seguire un unico brano, che introduce ad uno stato meditativo. Rispetto all’ultimo disco, prodotto nel 2013 dalla Cosmic Eye Records, i Queen Elephantine attuano una ricerca sonora ascetica, ed eliminano quasi totalmente dogmi sonori doom per comporre un album che risulta decisamente più sperimentale, in cui la ricerca sonora si rinnova ancora una volta.
(Valentina Vagnoni)
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