QUARANTENA ‘SCRIVO IL NIENTE’
Review Overview
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8QUARANTENA
‘Scrivo Il Niente’
(Duff/Gasterecords/Scatti Vorticosi/Professional Punkers/Last One To Die Crew/Ostia/Burning Bungalow)
8/10
Un nome come Quarantena di sti tempi può apparire pacchiano e di cattivo gusto, ma la realtà è che il gruppo è attivo dal 2005 e per loro la quarantena rappresenta l’isolamento forzato del vivere in provincia. Per fortuna non hanno subito alcun contraccolpo come gli Anthrax nel periodo delle lettere con l’antrace o gli Isis beh qui non c’è bisogno di spiegazioni. Ma la realtà è che siamo qui a parlare di musica e del gran lavoro fatto dai Quarantena con il loro nuovo lavoro. ‘Scrivo Il Niente’ è il quarto lavoro del quartetto di Mondovì e quello che spero li consacrerà a livello nazionale e non, perché ci troviamo davanti ad un album curato in ogni minimo dettaglio. E con questo non voglio dire che sia costruito, anzi, e proprio l’attenzione al dettaglio la peculiarità. Ma andiamo con ordine. La musica del quartetto strizza l’occhio al punk rock e hardcore melodico americano tanto quanto a quello nostrano di inizi 2000, cantano in italiano e per una volta i testi hanno ispirazioni letterarie e poetiche piuttosto che cadere nei soliti cliché del genere. L’album, pur non essendo un concept, raccoglie dieci storie che tentano di sviluppare un senso di empatia verso il prossimo, una cosa parecchio latente di sti tempi. Emblematica è la canzone ’13 Gennaio’ che racconta la storia di Giuseppe Girolamo, il batterista eroe morto nel naufragio della Concordia che, pur non sapendo nuotare, ha lasciato il suo posto in scialuppa ad una bambina. Il testo è praticamente il racconto tramite il punto di vista della bambina. Pure gli altri pezzi non scherzano: c’è ‘Abisso’ che vede il feat. di Olly dei Shandon che ha anche seguito la parte vocale delle registrazioni. C’è ‘Genua Abscondita’ con Carlame dei Discomostro. C’è ‘Vicoli Miracoli’ col sax di Simone Garino. Ci sono ‘Il Cielo E’ Qui’, ‘Montagne E Maree’ e ‘Addio All’Occidente’. Potrei andare avanti e scrivervi tutta la tracklist, perché questo album merita davvero dall’inizio alla fine. Un ulteriore plauso va al gruppo per aver coinvolto giovani artisti “made in Mondovì” per la realizzazione dell’artwork. Vi consiglio caldamente di accaparrarvi il vinile perché è davvero goloso, sia per la bellissima copertina che per la musica contenuta dentro, che pur essendo così familiare non risulta mai banale, cosa non da poco di sti tempi. Davvero un gran bel lavoro.
(Michael Simeon)
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