Quarantena interview
QUARANTENA INTERVIEW
Il punk made in Italy pare sia tornato in auge, almeno stando a vedere il numero di nuove band che si stanno affacciando nella scena alternative nazionale. Nomi validi e non che hanno un comune denominatore, voglia di emergere e passione. Il caso dei Quarantena è uno di questi, giovani all’arembaggio!
SD: Ultimamente il punk rock made in Italy sembra essere tornato in auge dopo anni di simil silenzio. Cosa pensate spinga volti nuovi (come il vostro) a credere a questa sorta di rinascita?
Q: Sinceramente non ti saprei dire se è veramente in atto una rinascita per quel che riguarda il punk-rock italiano. Ci sono band valide, ma c’è ancora poco spazio e poco interesse, secondo me, rispetto agli anni d’oro tra fine Novanta e inizio Duemila. Certamente in un momento di crisi economica, ma anche sociale, come quello che stiamo vivendo, il punk-rock, genere di ribellione per eccellenza, potrebbe essere il giusto megafono per dar voce alla rabbia delle persone. Ma il più delle volte questa rabbia, pur essendocene tanta, confluisce in forme diverse, e spesso inconcludenti.
SD: Quando si parla di nuove band solitamente le influenze di esse sono più o meno identiche: punk rock anni 90, hardcore melodico californiano, ska. Gli anni 90 sono stati così fondamentali per la scena alternative odierna?
Q: Per il punk-rock “moderno” sicuramente sì. I riferimenti sono quelli. Per quasi tutta la nostra generazione si parte più o meno dalla met
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