Public Image Limited @ Magazzini Generali, Milano – recap
Ho letto tanto, e bene, riguardo alla data di Lydon e compagnia bella in quel dei Magazzini Generali.
Su Rolling Stone sono usciti subito: cazzo bravi! Quasi in diretta. Anche (e dico per fortuna, visto la portata della data) su testate non “avezze” al genere dei nostri (post punk, giusto?), tipo Metalitalia (e faccio i complimenti a Simone Vavalà per aver detto, senza paura, la sua riguardo alla location… se non lo facciamo “noi”, chi scrive di musica…). Comunque, per vari motivi, per chi vuole un bellissimo riassunto di quello che è successo, scelgo Luca Iacono qui. E aggiungo: fortuna che il suo lavoro è il fotografo: se si mettesse a scrivere con più costanza non ce ne sarebbe più per nessuno. Quindi? Mi piace aggiungere due pensieri, per gli artistoidi, quelli “Lydon è un bollito… è un venduto, Lydon fa le pubblicità del burro e i reality show… etc, etc”. UNO. Troppa gente coi telefonini che fanno foto/video? Ci becchiamo una serie di vaffanculo “all’arma bianca”… e soprattutto un efficace “this is not Britney Spears” che manda a casa anche il più social di noi altri. CARISMA. Come Rollins quando ad Arezzo Wave gli tiravano le bottiglie di plastica. Un efficace “I respect you. You respect me” che manda a casa anche il più punk di noi altri CARISMA. Punto. DUE. Ed è la cosa che mi fa godere, di Lydon, dei P.I.L., dei suoi compagni di avventura. E mi fa godere tanto. Concerto “endorsed” dalla radio “style rock” per eccellenza… “la nostra musica”… “il rock e’ meglio”… e tutti gli slogan che sappiamo bene? Bene. Il set dei Public Image Limited è stato MOLTO danzereccio (e se leggete Iacono lo capite). Basso di Scott Firth in super primo piano, chitarra (e non solo, visto che ha suonato altre diavolerie) di Lu Edmonds “dietro”, a seguire, non a condurre, con l’ovvia spinta di Bruce Smith alla batteria che dei gruppi post punk, a mio modo di vedere, è stato il batterista di quello (Pop Group) PIU’ POST, e decisamente meno punk (anzi MENO ROCK). Bene. Il set dei Public Imagine Limited è stato MOLTO DANZERECCIO. Più danzereccio dei Primal Scream, per dirne uno, ben più “celebrato”. Negli encore i P.I.L. suonano ‘Open Up’, l’inno con cui i Leftfield erano esplosi nel 1993 (come passa il tempo). La voce di quel pezzone era, ovvio, di Lydon. Il cerchio si chiude. E allora ripetiamoci, come hanno fatto loro con il loro basso, per 90 minuti. Concerto “endorsed” dalla radio “style rock” per eccellenza, “la nostra musica”, “il rock e’ meglio”, e tutti gli slogan che sappiamo bene? I Public Image Limited escono con un set molto danzereccio e nei bis fanno pure ‘Open Up’ dei Leftfield. Questo è STILE. Tutto il resto…
P.S.
Dobbiamo trovare un difetto in tutto questo ben di dio? La voce di Lydon non c’è più quella tagliente, da meningite, dei bei tempi. Vabbè.
(fmazza1972)
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