Omega Mai ‘1’
Review Overview
8
8OMEGA MAI
‘1’-12”
(Castel Sotterra)
8/10
Prima realizzazione a cura della neonata Castel Sotterra, label fondata da Matt “Squadra Omega” (ma con un CV quasi come Bruno Dorella, se non fosse che Bruno Dorella per ora non produce) e da Stefano “Holidays Records” (se a Milano locals come gli Al Doum o gente come i Konstrukt sono qualcuno, lo devono – anche, ovviamente – all’arte ed alle scoperte del Nostro). Idee e suoni sono quelli che ci si aspetta da un nome come “Castel Sotterra”: trattasi di una delle caverne più lunghe al mondo, non ancora del tutto esplorata, luogo di rifugio, nel passato, di famigerati briganti. La leggenda dice che la crocchia di banditi di cui sopra avesse trasformato questo labirinto carsico nel loro castello, riempiendolo dei frutti delle loro scorrerie. E torna tutto. Mettete assieme agli Outside Inside Studio gli Squadra Omega con Mai Mai Mai (e forse vi ricordate che io sono un grande fan di Mai Mai Mai). Fateli jammare, e registrate il tutto su un vinile trasparente che le edizioni dei 25 della Fat Wreck fanno cagare. Aggiungete qualche pezzo d’arte, in questo caso un paio di disegni di Flavio Bordin. Et voilà. Chi ha idea di tutto questo, immagino non abbia bisogno di ulteriori spieghe. A chi invece è nuovo a generi come “psichedelia occulta” o “jazz/rock/avangarde” (e potrebbe essere così, visto che scrivo per Salad Days, mica per Rumore), cerco di passare un paio di spunti in più.
UNO. I protagonisti di questa bella ondata mi risulta abbiano tutti le radici ben piantate nell’hc/punk/garage fine anni ‘90/inizi ’00 (Mojomatics vi dice qualcosa?). Bene, dal punto di vista musicale, SCORDATEVI di tutta quell’esperienza. Mai come in questo caso, a mio modo di vedere, si può parlare in modo puntuale e sensato di “post qualcosa”.
DUE. In questi giorni ho ripreso in mano un vecchio disco della Backwards, un must have: ‘Nostra Signora delle Tenebre’. Una serie di gruppi “occult psichedelici” (e non, visto che gli Ovo non li metterei in quel filone) alle prese con il rifacimento di alcuni temi di film dell’orrore “dei bei tempi”, originariamente composti dai maestri italiani che ben sappiamo. Parole chiave dell’operazione? “L’arcano, il macabro, il proibito”. Bene, trovate e guardatevi quella copertina. Ditemi se quell’immagine non mette assieme “l’arcano, il macabro, il
proibito”.
Sapete che non sono riuscito ad esporre “in bacheca” quel disco, per paura di impressionare i miei figli? Se gli Slayer o i Cannibal Corpse ci impressionano con la violenza “tout court”, la psichedelia occulta ci prende in maniera più subdola, più mentale. Ma il risultato è lo stesso: musica rigorosamente per adulti.
(franz1972)
Submit a Comment