Oceans Ate Alaska ‘Lost Isles’
Review Overview
3
3OCEANS ATE ALASKA
‘Lost Isles’-CD
(Fearless)
3/10
Nel 2015 dovrebbe essere vietato avere nel nome della propria band la parola “ocean” o un riferimento geografico a qualche luogo che magari fa tanto “freddo interiore”, perché troppo spesso tutto ciò è predittivo di gruppi inutili come una domenica d’inverno senza superalcolici. Gli Oceans Ate
Alaska riescono a comporre una combo mortale, unita inoltre alla cover del proprio album di debutto, che trasuda robaccia e scopiazzature da ogni pixel. Con un gran nervoso addosso premo play e mi trovo immerso in una fogna, proprio come previsto. Infatti ‘Lost Isles’, di cui notare anche il titolo emo pacchiano, è composto da tredici tracce riconducibili ad una sola parola, sintetica, ma densa di significato: merda. Deathcore ultratecnico, progcore (chiamatelo come vi pare), lo stile insulsamente complesso di questa band inglese è fastidioso e pretenzioso al massimo, volgare nella sua ruffianeria, scopiazzato a destra ed a sinistra all’interno di un genere finito e senza gloria, che si rivolge ormai solo ai bimbiminkia. Non mancano infatti neppure le melodie strappamutande, sia strumentali che vocali, rubate alla tradizione di cui i Bring Me The Horizon furono capostipiti. Breakdown storti passati di moda, screaming e growling fintissimi, come per altro tutti i suoni dell’album… tempo perso e tecnica buttata, questa roba potrebbe far a meno di esistere.
(Francesco Banci)
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Ahaahahaha la migliore recensione che abbia mai letto! grande Banci!
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