Num Skull ‘Ritually Abused’
Review Overview
8
8NUM SKULL
‘Ritually Abused’-LP/CD
(Relapse)
8/10
Il 1988 è stato un anno meraviglioso per il thrash metal. Sono usciti album grandiosi, la scena era attivissima e il tutto avrebbe portato a consolidare un altro genere che da lì a poco sarebbe esploso: il death metal. Purtroppo come spesso accade molti gruppi thrash sono finiti nel dimenticatoio, vuoi per scarso supporto da parte di etichette molto spesso troppo giovani ed inesperte, vuoi perchè la stragrande maggioranza di quei gruppi era composta da ragazzi che da poco avevan passato i 20 anni, vuoi perchè il mercato era già saturo. E’ il caso di questi Num Skull, riscoperti di recente dalla sempre attivissima Relapse. Il suono dei nostri è un elaborato thrash metal, suonato alla velocità della luce, con una voce al vetriolo e un’urgenza di spaccare tutto. Il tutto presenta elementi di proto death e grind, sapientemente mixati per farvi prendere un bel torcicollo mentre andate giù di headbanging furioso. Il lavoro delle chiatarre è eccellente, una mitragliata di riff, assoli al fulmicotone non vi faranno stare fermi un minuto. Il drumming è possente e indiavolato, con un uso smodato di doppia cassa e ritmiche serratissime e che non fanno prigionieri. Il basso come al solito è relegato un po’ in secondo piano, ma svolge il suo sporco lavoro. La voce è rabbia idrofoba pura, un mix letale di Slayer, Possessed e Dark Angel. Un album micidiale, assolutamente in grado di reggere il paragone con quelli di band più blasonate. Un album ed un gruppo, che come dicevo prima, influenzerà molto i successivi gruppi attivi in ambito death metal. Per ciò che mi riguarda un album colossale sul quale non vedo l’ora di mettere le mie bramose manine!
(Marco Pasini)
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