Nothing ‘Tired Of Tomorrow’
Review Overview
7.5
7.5NOTHING
‘Tired Of Tomorrow’-CD
(Relapse)
7.5/10
A prima vista, l’impatto col nuovo full length dei Nothing, ‘Tired Of Tomorrow’, restituisce un violento nichilismo ed un “no future” decisamente punk. Il punto di forza della band di Philadelphia sta proprio nel proporre tematiche quali la negatività della condizione umana, nonché la misantropia, usando però uno stile formale ben lontano dalla rabbia urlata nel microfono unita a chitarre usate come grattugie, muovendosi invece fra territori rock in cui domina il tocco delicato. L’effetto straniante che ne deriva e la qualità della ricerca musicale rendono i Nothing ed il loro nuovo album molto interessanti, e anche piacevoli da ascoltare per un pubblico vasto. La biografia stessa del frontman Domenic Palermo, fra anni di galera e ossa rotte in seguito ad aggressioni, potrebbe far pensare più ad una sorta di GG Allin che non al membro di una band alt-rock a forti tinte shoegaze e post-rock. L’approccio alle tematiche è caratterizzato da un punto di vista esterno, sognante, riflessivo, dato appunto dalle melodie delle chitarre riverberate ed evocative tipiche del genere; non mancano però consistenti ed energici rimandi al periodo grunge degli anni ‘90, col crunch delle chitarre che a tratti ricorda Nirvana, Bush o Soundgarden, come in ‘Curse Of The Sun’ o nel singolo ‘Eat By The Worms’. La gentilezza del moderno shoegaze dei Nothing si esprime invece al meglio in ‘The Dead Are Dumb’, ‘Everyone Is Happy’ e nella title track, caratterizzata anche da piano e archi. In generale lo stile di ‘Tired Of Tomorrow’ incorpora elementi diversi in un mix ben riuscito e personale, dal catchy delle melodie pop, alla raffinatezza del post-rock e dello shoegaze, fino al noise rock e al grunge, e tutto questo trova un sunto nel singolo ‘Vertigo Flowres’, in cui tutti gli elementi coesistono perfettamente fornendo una elevata presa emotiva, fra leggerezza e paranoia, costante di quest’album. Suoni curatissimi, ricerca della complessità di forme, facilità di ascolto e uno stile ben riconoscibile rendono quest’album dei Nothing un disco di assoluta qualità.
(Francesco Banci)
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