Nothing @ Ohibò, Milano – recap
Nonostante la domenica sera e l’incombenza della settimana lavorativa il ritorno dei Nothing in Italia è stato un evento con un gran seguito, tanto da riempire abbondantemente la sala concerti dell’Ohibò di Milano.
Non c’è da stupirsi, il ritorno degli anni ’90 ha giocato la sua parte ed è cosi che bands tipo Nothing, Whirr, Superheaven ed affini riescono a risplendere sulle scene. Andando con ordine, la serata si apre con una puntualità spiazzante dato che siamo abituati al sottinteso ritardo nella scaletta dei gruppi. Questa volta un plauso all’organizzazione per aver fatto iniziare tutto in orario ma ci perdiamo gli Edless, che si guadagnano però un ascolto del loro EP ‘Belotus’. Arriviamo in tempo per vedere i Fear Of Man, due ragazze e due ragazzi che offrono un piacevole indie rock dalle tinte shoegaze. Suonano il giusto, senza annoiare, preparando il pubblico a quello che è il vero evento della serata. Quando salgono sul palco i Nothing c’è grande attesa, inizio senza troppi convenevoli ed il pubblico viene travolto dal muro di suono della band. Lo show è una continua alternanza di violenza sonora e discorsi nichilisti. C’è grande energia quando la band suona ma svanisce totalmente quando Nick Palermo tenta di sbiascicare qualcosa verso il pubblico: certo, se conoscete la sua storia personale fatta di accoltellamenti, galera, droghe, soldi rubati da etichette, si può comprendere appieno la sua sfiducia nei confronti della vita. Dal punto di vista dello show suonato è veramente coinvolgente: pezzi da ‘Guilty of Everything’ e ‘Tired of Tomorrow’ tra i quali anche il singolone ‘A.C.D.’, volumi saturati e chitarre fuzzose, grande nichilismo nei discorsi con Nick che scende a suonare tra il pubblico e poi lancia la chitarra sul palco, la violenza contro la strumentazione è un fattore che ci riporta di 20 anni indietro direttamente nell’epoca che si addice di più alla loro musica.
(Txt by Marco Mantegazza and Pics by Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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