Nofx + Agnostic Front @ Carroponte, Sesto San Giovanni – live review
Serata domenicale all’insegna di gruppi e personaggi storici del punk mondiale al Carroponte di Sesto San Giovanni.
Arriviamo all’ingresso con gli Old Firm Casuals già sul palco, al contrario di quanto succede spesso questa serata è iniziata e finita nella piena puntualità. La band di Lars Frederiksen è in giro da pochi anni, ma composta da personaggi di esperienza che sanno come portare a termine il loro set e farsi piacere dal pubblico, che nel frattempo ha riempito tutto lo spazio antestante al palco fino a raggiungere l’area mixer. La loro impronta visiva e attitudinale è streetpunk/oi!, dal lato musicale vengono invece contaminati dal punk rock.
Sonorità più dure e chitarre taglienti per i pionieri del NYHC, Agnostic Front. Miret, tra un singalong e un abbraccio col pubblico, non manca di ricordare da quanto la band sia presente sulle scene mondiali e Stigma, dopo qualche classica mossa da palco tipica dei chitarristi hardcore, si prende un applauso per aver ribadito le sue origini italiane. Cantati i vari classiconi tra i quali spiccano ‘Crucified’ e ‘Gotta Go’ per calore di pubblico e dopo la cover di ‘Blitzkrieg Bop’ dei Ramones, è tempo degli headliner della serata.
I NOFX non si sono mai presi troppo sul serio, che motivo avrebbero ad iniziare ora? Il gigante backdrop degli Agnostic Front viene sostituito con un mini-telo della grandezza di un foglio A2 recante il logo della band e posizionato sopra la batteria. Senza fretta e particolari preamboli, i quattro salgono sul palco e Fat Mike inizia a raccontare cosa succederà durante la serata: berranno, suoneranno un po’, prenderanno in giro l’Italia e la sua nazionale. Una buona scelta di canzoni in scaletta tra le quali spiccano ‘The Shortest Pier’ dedicata a Tony Sly e ‘Radio’ dei Rancid con un cameo di Lars Frederiksen. Ovviamente le esecuzioni non sono perfette, ma il tutto viene riportato in alto dai discorsi volutamente scorretti tra una canzone e l’altra, tipo quando la band tenta di creare un circle pit solo di pubblico di colore. Lo show finisce dopo un encore di 4 pezzi e chiusura con ‘Kill All The White Men’.
In definitiva la serata è stata più che buona, popolata da persone che si volevano divertire e ci sono riuscite. Le bands e la tanta gente accorsa in questa domenica sera estiva hanno portato buone vibrazioni, talmente buone che non son state neanche rovinate dall’episodio del gruppetto di ragazzi che son riusciti ad entrare sfondando le transenne. Brava anche l’organizzazione a scegliere un posto che si adattava bene alla natura della serata, è bello vedere che nonostante la mediocre estate italiana (non solo a livello meteo) ci sia gente che si è mossa per un evento che meritava sia sulla carta che nei fatti.
(Txt by Marco Mantegazza – Pics by Arianna Carotta x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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Bellissima serata, un po’ una rimpatriata per noi che ascoltavamo hc melodico da “giovani”…. Certo i giovani che sono entrati sfondando le transenne hanno aggiunto il tocco di tenerezza!!!! Chissa come si sono sentiti ribelli per un attimo!
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