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Salad Days Magazine | November 5, 2024

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Noein ‘Infection. Erasure. Replacement’.

Noein ‘Infection. Erasure. Replacement’.
Salad Days

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5
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NOEIN
‘Infection. Erasure. Replacement’-CD
(Klonosphere)
5/10


Che è un pò come dire: Destroy. Erase. Improve. Senza averne neanche i titoli. E se Rouen è una città fantastica (lo è sul serio) forse però non può essere l’epicentro della new wave del post metal, visto che i Noein non vanno da nessuna parte nonostante, per carità, ci provino anche con sforzo. Ma sono già passati prima gli Strapping Young Lad, i Fear Factory, i Meshuggah e, dietro di loro, almeno un centinaio di altre band. Il chè rende tutto fuori tempo massimo. Riconosciamo in loro lo sforzo, la voglia, l’energia per affrontare il territorio post metal con ordine e disciplina, ma il problema è la gabbia di suoni che ormai conosciamo a memoria e che, per dirla tutta, è prevedibile come certe sentenze del Tribunale. In sé, ad esempio, ‘Liar’s Dream’ non è una brutta canzone: si sviluppa bene e tenta anche di abbozzare qualche idea, ma poi si ferma ad un grande muro di chitarre dietro le quali non si muove nulla. E questo è l’episodio più creativo, perché entrati nell’alveo di ‘Born To Resist’, rientriamo nei ranghi di quel genere che tentava, all’inizio del nuovo secolo, di staccarsi dal death metal per proiettarsi nel futuro. All’inizio del nuovo secolo, appunto, non nel 2013. Non sono bocciati senza rimedio, intendiamoci, ma sono inutili. Che forse è addirittura peggio.
(Mario Ruggeri)

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