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Salad Days Magazine | December 23, 2024

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Nicke Borg Homeland ‘Ruins Of A Riot’

Nicke Borg Homeland ‘Ruins Of A Riot’
Salad Days

Review Overview

6
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Rating

NICKE BORG HOMELAND
‘Ruins Of A Riot’-CD
(Gain Music Entertainment)
6/10


In stand-by (ancora per poco) i Backyard Babies non so in quanti abbiano voluto approfondire la carriera solista di mister Nicke Borg, biondo cantante del gruppo svedese che ha affrontato negli anni il non facile compito di condividere il ruolo di frontman con l’ingombrante personalità del partner in crime Dregen. Anche in veste solista questo ‘dualismo’ è rimasto inalterato, e se Dregen si è riciclato in un discreto disco solista di hard-rock/blues e in tante comparsate a gettone (le più nobili con Imperial State Electric e nella band di Michael Monroe) il biondo Nicke ci ha decisamente stupito lanciandosi in una carriera tra il pop e il rock da classifica che lo ha portato un paio di anni fa a partecipare ad una sorta di Sanremo svedese con una ballad strappalacrime (‘Leaving Home’), e presentandosi on stage con un bizzarro look tra il gypsy e l’homeless. Per questo terzo capitolo da solista il buon Nicke incorpora nel moniker la dicitura “Homeland” e rinforza leggermente la componente rock pur rimanendo ben ancorato ad una formula sempre melodica e lontana dallo sferragliamento controllato dei Backyard Babies. L’immancabile ballad ‘End Of The Rainbow’ trasmette bene la ‘nuova’ sensibilità di Nicke che compone un disco formalmente impeccabile ma che annoia terribilmente nell’arco di mezzo ascolto… molto meglio i pezzi più sostenuti come ‘This Army’ o ‘Borrowed Feathers’ dove ci troviamo di fronte ad un pop rock innocuo ma tutto sommato piacevole. Un sei di stima a questo ‘Ruins Of A Riot’ non lo toglie nessuno, però è innegabile che il suo ascolto non fa altro che invogliare a mettere sul lettore un disco a caso della discografia dei Backyard Babies.
(Davide Perletti)

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