NEXT TIME MR. FOX INTERVIEW
Chi l’ha detto che una metalcore band non possa scrollarsi di dosso questa etichetta volgendo verso altre sonorità?
Il caso dei Next Time Mr. Fox è proprio uno di questi, con un nuovo EP fresco di pubblicazione tra richiami beatdown e scuola metal nordica.
SD: Seguendovi dal precedente album, la prima cosa che voglio fare è complimentarmi con voi. Il percorso artistico intrapreso è sicuramente coraggioso e ambizioso, specie pensando che con il nuovo EP vi siete voluti prendere il rischio di allontanarvi almeno in parte dal vostro passato. Raccontateci innanzitutto come si è arrivati a ‘Babylon’, le prime idee, le jam session in studio e il suo sviluppo generale.
NTMF: ‘Babylon’ è, in tutto e per tutto, figlio del difficile periodo che tutti quanti abbiamo passato negli ultimi due anni. Sia per quanto riguarda la tematica espressa nei testi, sia per quanto riguarda la stesura dei brani dal punto di vista musicale. Abitando tutti in città diverse, che pur essendo vicine ci sono sembrate lontanissime a causa delle varie restrizioni, ci è stato impossibile ritrovarci personalmente e jammare nella nostra sala prove. Abbiamo dovuto ripiegare su un approccio di scrittura digitale, passandoci i vari contenuti tra di noi, per poi approfittare della temporanea “tregua” estiva per registrare le tracce in due studio tra Rimini e Carpi. Con questo EP abbiamo voluto attuare una sorta di esperimento; dal momento che ognuno dei membri della band viene da gusti e background musicali differenti, per la prima volta abbiamo deciso di non cercare un minimo comune denominatore che ci mettesse tutti d’accordo e focalizzarci su quello. Anzi, abbiamo cercato di mettere nelle tracce ognuna delle nostre differenti influenze, dal trash metal al beatdown, dall’epic metal ad un hardcore vecchio stile, confidando nella nostra capacità di poter amalgamare il tutto. Il risultato finale ci ha molto soddisfatti, e siamo certi che questo nuovo stile, o non-stile, sia la cosa più giusta per noi.
SD: Il fatto di esservi scrollati di dosso l’etichetta di metalcore band penso sia il fatto più evidente di questa volontà di procedere spediti verso un determinato percorso. Quali nomi vi hanno ispirato a livello di sound mentre eravate in fase di scrittura?
NTMF: Sicuramente. Fin dal precedente ‘Sunken City’ ci siamo concentrati su un cambio di stile che si era già concretizzato col singolo ‘Basilisk’, precedente all’EP. La dicitura “hardcore-metal” che ci era stata data in alcune recensioni del nostro precedente album ci ha galvanizzato, ed è stato il primo indicatore che ci ha diretto su questo cambio di rotta. A livello di sound, abbiamo amalgamato diverse nostre influenze; ad esempio: Sylosis, Lamb Of God, Gojira, The Haunted, Code Orange, Malevolence, Terror, Trivium. Ogni brano dell’EP denota stili ed influenze differenti. Pur apprezzando ognuno dei brani presenti in ‘Babylon’ trovo che sia proprio la titletrack la traccia perfetta per descrivere i Next Time Mr. Fox odierni, riffing cristallino, ritmiche sostenute e un cantato aggressivo che mi ha ricordato a tratti Vithia (Rise Of The Northstar) e a tratti Bozeman dei Whitechapel. Ci spiegate come sono nati i brani di questo nuovo EP? La parte centrale della nascita di queste tracce è stata probabilmente il necessario lavoro differito di stesura musicale. Essendo forzatamente separati dalle restrizioni, è stato fisiologico, oltre che per scelta stilistica, il dover adattare la scrittura alle differenti influenze di ognuno di noi dovendoci passare di volta in volta tra di noi i vari riff per la costruzione dei brani. A livello vocale, invece, il cambiamento più peculiare è l’inserimento della voce clean del nostro chitarrista Roberto, a cui non avevamo mai dato il giusto spazio. Un valore aggiunto che d’ora in avanti utilizzeremo di più.
SD: Nonostante il DNA sia sempre lo stesso, trovo decisamente molto più d’impatto questo nuovo capitolo rispetto a ‘Sunken City’, sia a livello sonoro che vocale. Ci saranno degli aggiustamenti stilistici sui vecchi brani in modo da avere una scaletta compatta in chiave live o basterà semplicemente l’approccio odierno a livellare il tutto a vostro avviso?
NTMF: A livello di performance live abbiamo sempre avuto uno stile consolidato e questi nuovi brani sicuramente non ci preoccupano. I nostri vecchi lavori fanno sempre parte della nostra storia musicale e dei nostri gusti; siamo certi di poterli portare su un palco assieme alle nuove tracce mantenendo l’impatto che ci ha sempre contraddistinto.
SD: Quali sono state le fasi più complesse nella sessione di scrittura di questo EP?
NTMF: Il lavoro sulle tracce in differita, sicuramente. Ma, tramite questo, abbiamo avuto modo di “forzare la mano” al nuovo percorso stilistico che avevamo in mente. È stato sicuramente difficile, specialmente all’inizio, ma al contempo molto stimolante e il risultato finale prova che questo nuovo metodo ha dato i suoi frutti.
SD: Come penso qualunque vostro ascoltatore, anche io sono rimasto spiazzato da ‘Under The Moon’, soprattutto perché pensando a un EP, viene logico pensare che vengano sparate fuori subito le cartucce più in target con lo stile di una band. Invece coraggiosamente, ecco una ballad. Beh che dire, raccontateci tutto a riguardo, chi ha avuto questa idea, come è nato il brano e il motivo per il quale avete deciso di inserirlo in scaletta!
NTMF: ‘Under The Moon’ voleva essere la dimostrazione che possiamo fare ben altro oltre ad “urlare” e “fare del casino”. Volevamo far vedere che, se vogliamo, siamo in grado di affrontare qualsiasi sfida. A livello stilistico è stato un venir incontro alla passione per i brani acustici di alcuni di noi, fino ad ora mai valorizzata, e il volerci cimentare nuovamente con la stesura di una base musicale in digitale, cosa che per ora avevamo tentato solo col brevissimo interludio ‘R’Lyeh’ in ‘Sunken City’. Dovevamo anche dare il giusto risalto alla voce melodica del nostro chitarrista Roberto, a cui fino ad ora avevamo dato troppo poco spazio e che utilizzeremo molto di più nei brani futuri.
SD: Altro aspetto interessante è la presenza di Alex dei Malevolence in ‘Bestias’, il primo singolo. Ospitata che vuole ricordare ai più le vostre origini hardcore o semplicemente allargare i vostri orizzonti al di fuori dell’Italia? Come siete giunti a lui?
NTMF: Direi entrambe le cose. Le nostre origini hardcore, che tutt’ora permangono, sono indubbie e inoltre i Malevolence sono una delle band che più ci interessano e ci ispirano nell’odierno panorama mondiale. Abbiamo avuto modo di interfacciarci al loro ultimo live in Italia alla fine del 2019. Pertanto, una volta ultimata la stesura di ‘Bestias’ ci è bastato chiedere un featuring direttamente ad Alex e lui si è fin da subito mostrato molto disponibile. Siamo molto felici e onorati di averlo potuto includere in un nostro brano.
SD: Come sempre avete speso molta attenzione sul concept grafico di questo nuovo EP. Chi si occupa di artwork e grafiche? Come è stato sviluppato il concept grafico?
NTMF: Per il concept grafico ci siamo tenuti in linea con quello che è stato fin da subito il titolo dell’EP: ‘Babylon’. Tant’è vero che la copertina rappresenta la Porta di Ishtar, uno degli ingressi alla città antica di Babilonia appunto. Non ci siamo di molto discostati da quello che era il concept grafico di ‘Sunken City’, in fondo.
SD: Visto che in chiave live al momento è alquanto difficile fare previsioni, quali sono i prossimi step in casa Next Time Mr. Fox?
NTMF: Come tutti, speriamo di tornare su un palco vero e proprio il prima possibile. Nel frattempo, ci stiamo attivando per proporre qualche live-streaming sia per tenerci in allenamento che per prepararci a nuove date dal vivo non appena questa situazione sia diventata più accettabile per tutti.
(Txt Arturo Lopez x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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