NEXT TIME MR. FOX – INTERVIEW
Come già detto nella nostra recensione, ‘Sunken City’ è sicuramente un ottimo esempio dell’evoluzione artistica del metalcore, ormai a tutti gli effetti dirottato su territory più metal oriented che in passato. I Next Time Mr. Fox sono riusciti a coniugare il tutto con intelligenza, scopriamoli quindi in questa intervista.
SD: Ciao ragazzi, partiamo dalle presentazioni con un breve riassunto di quanto fatto/successo nel corso degli anni nei Next Time Mr. Fox?
NTMF: Ciao ragazzi, grazie per lo spazio concessoci innanzitutto. La band nasce nel 2012 pubblicando un paio di singoli ed esordendo con il primo EP ‘Ignorance Will Prevail’ nel 2015, il tutto assieme al primo video ufficiale per ‘The Day I Left Home’. La band nonostante i continui cambi di formazione continua per la propria strada e arrivata a inizio 2017 trova la stabilità necessaria per considerarsi una band funzionale a tutti gli effetti, pubblicando un secondo video, ‘Beholder’, seguito da ‘Humboldt’ nel 2018, vedendo infine il 2019 come anno di uscita del primo album ‘Sunken City’, con video tratto dalla titletrack.
SD: Come detto nella recensione, penso che i vari cambi di formazione abbiano decisamente influito in maniera positiva alla gestazione di ‘Sunken City’. Siete d’accordo con questa mia tesi? Che plus hanno dato i nuovi membri in chiave artistica alla band?
NTMF: I cambi di line-up son stati fondamentali per quanto riguarda lo sviluppo artistico della band, portando una miriade di nuove influenze e stimolando la vena creativa generale del quintetto, migliorando ciò che già c’era ed esplorando sonorità mai sperimentate.
SD: Parliamo appunto di ‘Sunken City’, disco che penso trovi la sua particolarità proprio nel fatto di approcciarsi con naturalezza a varie correnti artistiche, dal metalcore al djent, passando dal thrash metal al melodic death metal. Come descrivereste il periodo legato alla composizione dei brani? Il momento più soddisfacente e quello più complesso passato nella fase di scrittura?
NTMF: Il periodo passato a comporre “Sunken City” è stato la vera prova per ognuno di noi. Il nostro obiettivo era quello di creare questo “freestyle” di generi che piacessero e venissero condivisi da tutti noi, lasciando la nostra personale impronta e interpretazione artistica. Il momento più soddisfacente è stato vedere sessione dopo sessione questo nostro primo lavoro prendere forma, riuscendoci non soltanto a livello teorico, ma anche pratico. I momenti più difficili sono stati riconoscere quando non “eccedere negli eccessi”: non ci siamo mai posti limiti mentali o tecnici nella scelta dei canoni per i nostri brani, ma siamo sempre rimasti sul flow del brano cercando di non farlo mai perdere d’intensità. Per quanto ci riguarda, c’è stato molto lavoro dietro quest’album.
SD: La produzione è sicuramente un altro punto a vostro favore, il disco suona cristallino, senza sbavature. Con quale produttore avete lavorato e quali imput gli avete dato per ottenere questo risultato finale?
NTMF: Ci fa piacere sapere che vi piacciano anche le nostre scelte in fase di produzione, d’altronde vuoi o non vuoi, la qualità di registrazione gioca un ruolo fondamentale nella resa del proprio prodotto, e per tale risultato abbiamo nuovamente lavorato col Wavemotion Recording Studio di Federico Ascari, produttore ormai sempre più ricercato nella scena, ben radicato nel genere e non solo. Gli imput che gli abbiamo dato sono stati dalle discussioni più impegnate per quanto riguarda le scelte del suono, agli scherzi e alle infamate ironiche, quindi la chiave per un buon risultato è stata sicuramente l’ottimo feeling col produttore – facile da trovare – come la successiva intesa artistica.
SD: Il video della titletrack penso sia il giusto mix di elementi sonoro/visivi capace di descrivere band e disco nel suo concept originale. Come descrivereste il concept base dei testi a chi ancora non ha avuto modo di
conoscervi?
NTMF: Il concept del nostro album sta in parte nella mitologia dello scrittore H.P. Lovecraft, fatta di divinità ed entità mostruose perseguitanti l’umanità, e in parte nella nostra visione del genere umano, espresso sotto un punto di vista profondo e primordiale.
SD: Tornando al discorso iniziale, approcciando generi diversi tra loro, quale pensate sia la giusta definizione stilistica del progetto Next Time Mr. Fox?
NTMF: Come diciamo sempre il nostro stile è un derivato delle nostre passioni. Ognuno in fase compositiva si esprime con le sonorità che più gli aggradano, senza paura di essere giudicato o nettamente annichilito, ma bensì trovando sempre una collaborazione creativa per l’inserimento del nuovo imput musicale. Ci piace essere duri, mortali, frenetici, dissonanti, storti, ma anche ritornanti, melodici ed armonici, cercando sempre di dare gusto a ogni brano, per non annoiare mai l’ascoltatore.
SD: Un disco che oltre a essere molto ricco di particolari in chiave sonora ha dalla sua una performance vocale degna di nota, con il growl a fare le veci da protagonista. Come vi siete approcciati alle parti vocali?
NTMF: Alberto Ugolini spicca e domina il disco, mostrando la sua padronanza di vari timbri presenti nel genere, facendo prevalere un “low/mid range” di growl, spesso accompagnato e alternato a scream. Le parti melodiche che si possono trovare in ‘Humboldt’ e ‘Grandiose Delusion’ sono il risultato delle armonizzazioni canore di Alberto e Roberto Mazzotti, chitarrista e seconda voce.
SD: Tra l’altro all’interno del disco hanno trovato spazio due ospiti nel cantato, tra l’altro con due timbriche assai differenti tra di loro. A cosa dobbiamo queste scelte in termini di ospiti e quale pensate sia stato il loro apporto in ‘Sunken City’?
NTMF: Mattia Maffioli e Gabriele Catoni sono dei nostri “colleghi” e amici, membri di band con cui abbiamo condiviso diverse delle nostre migliori serate, su e giù dal palco. L’incontro delle nostre passioni musicali ha portato alla fondazione del nostro collettivo “Metal Headz Money Gang”, composto da diverse band della scena italiana e consecutivamente anche a diverse collaborazioni come quelle presenti nel nostro album. Nel brano ‘The All Or Nothing Days’ troviamo Gabriele sui ritornelli cantati con voce melodica e uno special per Mattia con voci scream/growl alla fine del brano ‘Tottenham Swingers’.
SD: Menzione a parte per quel che riguarda l’artwork, fiore all’occhiello del disco. Con quale artista avete collaborato e cosa vi ha spinto a questa scelta?
NTMF: L’artwork di copertina, il booklet e le grafiche del disco sono a cura di Moonlover Visual Arts e la mano dietro a tutto è quella di Carol Aldrighi, partner del nostro produttore Federico. È stato davvero pratico e professionale collaborare con entrambi gli artisti.
SD: Autoprodursi è sempre più una scelta gettonata all’interno della scena indipendente italiana (e non). Nel vostro caso cosa vi ha spinto verso questa scelta? Quali sono i pro e i contro in questo caso? E nel vostro caso in particolare, come avete e state gestendo tutta la mole che segue la pubblicazione di un disco?
NTMF: Abbiamo per diverso tempo cercato e trattato con diverse label, ma purtroppo gli accordi che abbiamo trovato non sono mai stati soddisfacenti e/o convenienti per noi, quindi abbiamo deciso di continuare ad autoprodurre ogni nostro lavoro, sfruttando le sempre più fondamentali risorse del Web e dei Social Network, collaborando con un’agenzia che opera nel settore. I pro di questo tipo di lavoro è che la band rimane in piena libertà, senza vincoli di produzione o scadenze ferree da rispettare, d’altronde non c’è nessun contratto di mezzo. I contro è che in questa scelta diverse band non riescono propriamente nell’intento perché richiede una mole di tempo e di organizzazione non indifferente. Se non altro, i risultati che si ottengono, piccoli o grandi che siano, sono tutti frutto dei propri sforzi e quindi dell’apprezzamento degli ascoltatori.
SD: Come è stata finora la risposta di pubblico e media per quel che riguarda il disco? Ultima domanda: Cosa dobbiamo aspettarci dai Next Time Mr.Fox per la seconda parte del 2019?
NTMF: Ci riteniamo soddisfatti dei risultati iniziali del nostro disco, l’impatto mediatico ha nettamente superato i nostri vecchi standard sui nostri canali e sulle nostre piattaforme di streaming, quali Instagram, Spotify, YouTube… ogni recensione ricevuta è sempre stata positiva, e sembra che la critica abbia capito i nostri intenti musicali e ideali, siamo perciò contenti di questo inizio. Durante l’anno ci focalizzeremo sulla pubblicizzazione e lo spreading mediatico del disco, cercando di chiudere il maggior numero di concerti per organizzare un tour di pubblicizzazione effettiva dell’album.
(Txt Arturo Lopez x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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