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Salad Days Magazine | December 22, 2024

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MOVE ‘BLACK RADICAL LOVE’

MOVE ‘BLACK RADICAL LOVE’
Salad Days

Review Overview

8
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8

Rating

MOVE
‘Black Radical Love’-CD
(Triple B)
8/10


‘Black Radical Love’ dei Move da Boston è la prova provata della mia, anzi dovrei dire nostra (quelli nati con il 7 davanti) inadeguatezza in questo mondo “dai Turnstile in poi”. Di più, e mi permetto: ‘Black Radical Love’ dei Move da Boston è la prova provata anche della vostra, quelli nati con l’8 davanti, inadeguatezza in questo mondo “dai Turnstile in poi”. Parlo spesso di fluidità. Parlo spesso di riferimenti che saltano. Parlo spesso di memoria azzerata. Ecco, tutte le nostre e vostre certezze con i Move vanno a puttane. Per chi ha il 7 davanti. Boston means (nel bene o nel male) Slapshot. Significa lo straight edge col più alto contenuto di ormoni maschili worldwide, da Al Barile ai Ten Yard Fight. Per chi ha l’8 davanti. Boston means (nel bene o nel male) Converge. Significa sicuramente un notevole allargamento di vedute in quanto a suono. Ma quella dei Converge, a mio modo di vedere, rimaneva comunque una proposta, dal punto di vista del messaggio e del “marketing” (e possiamo parlare di marketing, visto che siamo negli States) ben ancorata a “vecchi canoni”. E ho ragione, lo dico ai leoni che mi stanno aspettando al varco. Ho ragione perché se non fosse così Bannon non sarebbe stato pluri nominato dalla PETA2 per il premio “World’s Sexiest Vegetarian” ma vi rendete conto? Lo scrivo di nuovo: “World’s Sexiest Vegetarian”. La cosa fighissima “dai Turnstile in poi”? Siamo passati dai Public Enemy e dal celeberrimo: “…Elvis was a hero to most But he never meant s- to me you see Straight up racist that sucker was Simple and plain…”… a Move, Buggin, prima ancora Jesus Piece e Zulu… mettiamo anche gli Sunami. Gente “non bianca” che si è appropriata, ALLA GRANDE, di un genere BIANCO, anzi BIANCHISSIMO, e non propriamente “inclusivo”: cazzo, il deathcore! La cosa fighissima “dai Turnstile in poi”? Altro incredibile segno dei tempi? Per tanti anni i Cripple Bastards (per dire il primo gruppo GROSSO che mi viene in mente) non comparivano su metal archives. Troppo hardcore, troppo grind, troppo “fuori”. Ora non solo i Cripple Bastards ci sono nella loro (penso quasi) INTEREZZA. No. Ora trovate i Jesus Piece. Ora trovate i Ballista (River Elliot canta nel PEZZONE ‘Summer Trend’). I Ballista su metal archives, PAZZESCO. E quando parlo di inclusione e fluidità, andatevi a leggere chi è River Elliot. Fate questo sforzo! Leggetevi ‘sti cazzo di credits. Alla vecchia. Vi aiuto. In questo disco partecipa anche gente come Aaron Heard o Christine Cadette… Jesus Pierce e Zulu. Mia canzone da portare sull’isola? ‘Ode To The Pit’. Il brano più “4/4”, se vogliamo. Ed io, che sono vecchio, vivo (ancora) di memorie: sento ‘Ode To The Pit’ e penso a Mike Muir ed al suo “Circle Pit, Circle Pit”. Non può che essere così.
(fmazza1972)

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Photo Credit: Olivia Slaughter

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