Moderat @ Alcatraz, Milano (MI)
Leggo che Nergal dei Behemoth (santo subito) avrebbe detto in una sua intervista delle ultime settimane che stiamo vivendo un periodo in cui per un regaz iniziare a suonare è un vero e proprio casino.
Leggo sui maggiori portali metal (italiani, in questo caso) un mezzo shitstorm nei confronti di Nergal dei Behemoth (parentesi: santo subito), tacciato di arroganza/cinismo/la musica è passione/cosa ne sai tu/venduto etc etc. Intervento palesemente travisato, d’altra parte non scordiamoci che chi commenta sul maggiore portale metal italiano pensava che il Ligera (MI) fosse off causa pericolosità di Via Padova… e rendiamoci conto di come siamo messi. Comunque. Il punto di Nergal e fin troppo semplice: troppa musica… troppi gruppi… troppi dischi… troppi concerti… troppi tour… come si fa a sopravvivere? E sottolineo: come si fa a sopravvivere tutti – parlo di musicisti/pubblico/venues/etichette/service/studi/giornalisti – a questa bolla? Cazzo se ha ragione! Fact checking. Pur adottando la politica del “no concerti a più di 40 Euro” (io sono quasi 100% underground), e del “no concerti il weekend” (sabato con la famiglia, e domenica con dio) esco da un filotto pazzesco, partito con gli Agnostic Front, e non ancora finito. Faccio fatica a star dietro (dal punto di vista “giornalistico”) a tutto questo. Quindi ho deciso di gestire la cosa come segue.
Per quel che riguarda i Pup e Gab De La Vega, penso non sia possibile aggiungere niente, in termini di sensazioni e parole, allo spettacolare photo report che trovate qui da noi a cura di Arianna Carotta. Avete sentito parlare del clamoroso sold out di One Step Closer / Magnitude / Ojne? Secondo me quando il diretur metterà sul tavolo le sue foto di quella serata, sarà un altro delirio di recap (non lo farà tranquillo)! Nel frattempo vi consiglio l’ottimo pezzo a cura di Frankie su Irritate People. Per concludere: in questo periodo decido che è cosa buona e giusta scrivere solo quando penso di poter dare qualcosa in più rispetto alla stampa ed ai portali di riferimento, vuoi per l’esperienza (vedi gli Agnostic Front), vuoi per il genere… et voilà, finalmente arriviamo ai Moderat! Per chi non lo sapesse. Nome di punta dell’elettronica tedesca made in Berlino, supergruppo nato dalla joint venture tra Apparat e Modeselektor. Gente che gestisce la Shitkatapult. Gente che lavora con/per Ellen Allien. Mi ricordo, in occasione (penso) di un salone del mobile primi 2000, o qualcosa del genere, di un capannone PACKED in quel di Via Piranesi, per la prima serata italica della Shitkatapult (secondo me c’era T. Raumschmiere). Polizia chiamata per allontanare la gente fuori, ressa e botte per entrare… insomma: come i Good Riddance al Tunnel. D’altra parte erano i tempi in cui un casino di hardcore punks passavano all’elettronica, e parlo di ambo i lati della barricata (musicisti e pubblico). Era un periodo di scoperta, un periodo FIGHISSIMO. Detto tutto questo… dovevo insospettirmi quando la prima data all’Alcatraz è andata sold out mesi prima. Yes, you got it: MESI
PRIMA. Colpito dalla FOMO (e comunque il biglietto costava meno di 40 Euro), non perdo la prevendita per la seconda data: eccoci qui. Seconda data sold out. E, non ditelo a nessuno, leggo da qualche parte, per la prossima ipotetica calata italica del trio, la magica parola “FORUM” (di Assago): sappiate che il Forum sta alla musica elettronica come San Siro sta al rock (nel bene e nel male, e se sapete di musica, sapete anche a cosa mi riferisco). I sospetti di cui sopra diventano realtà quando, entrati ed una decina di minuti dall’orario di partenza, mi accorgo di un’interminabile coda al guardaroba. Raphael Saini docet: cazzo sono ad un concerto di fighetti (e se non capite, siete dei fighetti). Scaletta ben bilanciata tra tutti i loro dischi, con qualche pezzo in più dagli ultimi due. Visual pazzeschi. Cosa non funziona? La voce di Apparat. Anzi, la voce di Sasha Ring. Troppo bello lui. Troppi brani cantati i suoi. Insomma, per chi c’era. La sua presenza ingombrante mi riporta ai Planet Funk, e non è un complimento. Il cerchio si chiude. Avevo speso parole non proprio lusinghiere per i Subsonica, e del loro concerto “di vecchi, per vecchi”. I Moderat sono (diventati) la versione un filo più gggiovane dei Subsonica, con qualche pezzo techno/pseudo dubstep in più, ma con i volumi rigorosamente bassi (CAZZO), e con la gente che mette la giacca al guardaroba e parla mentre suonano. Perfetti. Ma non per me.
(fmazza1972)
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