Mineral interview
SD: Mi stavo domandando: voi siete ricordati come una band emo anni 90, pensate che questa definizione sia ancora adatta a voi? Ormai non si sente più parlare granchè di emo oggi.
Chris Simpson: Non credo che ci siamo mai identificati con un’etichetta del genere che in fondo è emersa nei 90… non lo so.
SD: E oggi siete più influenzati da gruppi contemporanei o più da cose 80s tipo la roba Dischord come Embrace e Rites Of Spring?
Chris Simpson: No, direi che non ci riferiamo a quel background della scena di DC, siamo molto di più coinvolti in quello che tu chiameresti probabilmente alternative rock tipo gli Smashing Pumpkins, Sugar, Buffalo Tom… quello che negli States si chiama college rock, immagino, ciò che alla fine rappresenta l’inizio della scena Indie con etichette tipo Matador e Merge. È la roba con cui siamo cresciuti negli 80s.
SD: Si, sai, a volte un sacco di band emo sono nate da sonorità sebbene morbide, decisamente hardcore punk, anche se è pur vero che la Dischord è una entità per conto suo, quasi una sottoscena.
Chris Simpson: Assolutamente vero: Dischord ha rappresentato l’origine di una sonorità completamente nuova nella musica indipendente americana. Però non è da dove veniamo noi… anche se pensiamo che gli Embrace siano incredibili.
SD: Prima hai citato la scena alternative rock: che mi dici di tutte quelle band come per esempio i Biffy Clyro che hanno cominciato contemporaneamente a voi, a metà dei 90? Che ne pensi?
Chris Simpson: Non saprei sai… i Biffy Clyro erano al nostro show a Glasgow (Chris qui intende come spettatori, 11 febbraio 2015 @ Stereo – ndr). Al di fuori di quella circostanza non li avevo mai sentiti nominare… ma ho saputo che sono un gruppo molto seguito. Però non li conoscevamo. E non sono sicuro di aver capito la domanda.
SD: Ti ho chiesto un’opinione sulla scena alternative rock e ti ho citato a mò di esempio il primo gruppo alternative rock che mi è venuto in mente, te ne posso citare altri, se vuoi. Il punto è che vorrei avere la tua impressione sull’ambiente al quale ritieni di appartenere. Vedi, io penso di essere un outsider rispetto a questa scena (e forse anche molti nostri lettori lo sono), è per questo motivo che te lo chiedo.
Chris Simpson: Ah, non saprei, anche noi siamo un pochino degli outsider, specialmente poi se pensi che stiamo suonando al Groezrock che non è proprio il nostro giro. Tuttavia non ho un’opinione né sulla scena alternative né sulla sua controparte mainstream. Ascolto la musica che mi piace e fine.
SD: Sei tipo un’eremita, allora!
Chris Simpson: Ahah si, direi che tutti noi lo siamo un po’…
SD: E quindi cosa ascolti in questi giorni?
Chris Simpson: Aaah… [silenzio] eeeh… al momento sono sotto a Josephine Foster… tipo che mi sono innamorato di un po’ di dischi suoi. Però non ascolto molta roba contemporanea, anzi a casa mi sento molti dischi 60s e 70s.
SD: Ah, ti piace la musica della gente morta! Anche a me!
Chris Simpson: Ahahah si dai, dal jazz in poi. Preferisco la roba che suona primordiale se vuoi, meno pulita.
SD: A me sembra che ad ogni modo nella scena, o nell’industria musicale se preferite, ci siano comunque delle buone novità che però vanno a finire nell’oblio perché la qualità è sopraffatta dalla quantità pazzesca di nuovi input… ma magari sbaglio perché non sono un musicista.
Jeremy Gomez: Anche io come Chris evito di spendere un sacco di tempo a stare dietro alle nuove uscite, mi limito ad apprezzare cose che ascolto casualmente e mi suonano bene ma come dici tu, con internet e i social media gli utenti vengono costantemente bombardati da nuove band. Dall’altro lato per le nuove band è relativamente facile crescere e diventare popolari alla svelta ammesso e non concesso che riescano a farsi strada nella giungla di cazzate quotidiane. Sicuramente non invidio chi sta cercando di cominciare una band ora. Sono un uomo vecchio e stufo, ahah… semplicemente sono anni che in un certo senso mi rifiuto di ascoltare nuove band, forse mi sono stancato della musica in generale. Solo negli ultimi anni ho ricominciato grazie a una ottima radio che abbiamo ad Austin che tende a trasmettere cose che una radio mainstream non trasmetterebbe… ma è molto raro che mi sieda ad ascoltare un nuovo album.
SD: Vedi, se mi dici che sei stufo in generale, la accetto come risposta, sono abbastanza dello stesso avviso, specialmente per il discorso dell’overflow di input. Come diciamo in italiano: scaglie di cioccolato in un mare di merda.
Chris Simpson: Ahahahah… si noi non neghiamo che ci siano persone di qualità che fanno musica di qualità… solo che tutto adesso è più grande e inflazionato.
SD: L’ha detto anche Gene Simmons dei Kiss in una intervista: è molto soddisfatto della sua carriera ma non raccomanderebbe mai al figlio di percorrerla per via della difficoltà di mantenersi come musicista.
Jeremy Gomez: Anche perché ora puoi scordarti di fare dei soldi dalle vendite di dischi, questa è una delle ragioni principali… finché poi non arrivi al punto di essere in grado di guadagnare dai tour ma è incredibilmente difficile per le band in quanto devono prima generare un sacco di interesse per riempire gli stadi. Ma questo è il metodo, e io non invidio chi sta cominciando ora.
Chris Simpson: Inoltre c’è anche da dire che le bands che possono permettersi uno stile di vita del genere sono quelle giovani. Tipo noi all’inizio non eravamo interessati ai soldi, volevamo solo suonare e avevamo dei lavori di merda che potevamo lasciare a piacimento per andare in tour per poi trovarne un altro al ritorno.
SD: Voi venite dal Texas, non mi ricordo se da Austin o Houston.
Chris Simpson: Austin, anche se abbiamo cominciato a Houston. Jeremy, io e Gabe, il batterista, abbiamo finito le superiori a Houston.
SD: Onestamente non sono mai stato in Texas ma ho sentito che Houston è molto particolare e aperta come città, è vero?
Chris Simpson: Si, è un processo ancora in divenire. Il Texas in generale è uno stato molto conservatore e Houston sicuramente è avanti. Penso però che Austin sia ancora più progredita da un punto di vista artistico: un sacco di giovani e anche di… cosa?
Jeremy Gomez: Hippies.
Chris Simpson: Ahah si, hippies.
SD: Ahah non avevo mai sentito nominare gli hippies texani ma mi fido. Invece ho sentito parlare di una grande scena rap e di un fotografo molto tosto di nome Peter Beste che ha fatto un libro con i loro scatti chiamato ‘Houston Rap’. Strafigo (solo dopo ho scoperto che Peter Beste ha scattato foto anche ai Mineral – ndr). Dal nostro punto di vista di europei siamo portati a pensare che il Texas sia molto diverso dal vecchio continente e anche dall’Asia e dall’Oceania. Tu che ne pensi? Esistono anche delle differenze fra Austin e Houston?
Chris Simpson: Si, siamo stati da poco in Giappone e Australia in febbraio e ti dirò che più viaggio e più sicuramente rimango stupito da tutti questi posti anche esotici se vuoi come il Giappone, ma sento anche in un certo senso che in fondo tutti i paesi sono la stessa cosa. Il Texas sicuramente è un posto noioso in confronto all’Europa… c’è un sacco di spazio.
SD: Come si suol dire, la parte più lunga di un viaggio dal Texas è sicuramente uscire dal Texas stesso.
Chris Simpson: Ahah assolutamente, ti prende tutta la giornata. Se ci pensi in tutto quello spazio qua in Europa ci mettereste tipo 5 nazioni!
SD: Siete venuti dagli US apposta per partecipare al Groezrock ma questo inverno avete fatto un reunion tour e saprete bene che generalmente i fans li accolgono con parecchio scetticismo. In generale cosa ne pensate delle reunion?
Chris Simpson: Ovviamente noi ce la viviamo bene, invece, ahahah! So cosa intendi però…
Jeremy Gomez: Si, scetticismo è la parola giusta. C’è sempre qualcuno che pensa che la reunion farà cagare a prescindere, che il gruppo è solo interessato ai soldi… chiamiamoli detrattori. Noi siamo stati fortunati perché penso che il nostro pubblico, venendoci a vedere penso abbia capito che l’abbiamo fatto solo per riconnetterci con la musica e fra di noi, divertendosi. Quindi non penso che i detrattori siano un nostro problema come invece accade in generale… ma ti dirò che è anche molto chiaro distinguere quelle band che fanno un tour ma in realtà vorrebbero essere da tutt’altra parte. Capiamoci: anche io sono stato un detrattore per tanto tempo, specialmente su questi temi!
SD: State pianificando un nuovo disco?
Chris Simpson: Si! No, sto scherzando. Non ti dico che non vorremmo, ma non l’abbiamo ancora fatto. Per ora pensiamo solo ai tour. Di certo potremmo avere nuovo materiale da usare e l’unica conseguenza logica in effetti è farci su un nuovo disco.
(Txt & Pics by Alessio Fanciulli Oxilia x Salad Days Mag – All Rights Reserved)
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