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Salad Days Magazine | November 18, 2024

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MELVINS ‘TARANTULA HEART’

MELVINS ‘TARANTULA HEART’
Salad Days

Review Overview

8
8
8

Rating

MELVINS
‘Tarantula Heart’-EP
(Ipecac)
8/10


Premessa a ‘Tarantula Heart’: i Melvins si possono permettere di fare quel che cazzo vogliono. Da quando (?!?!?) hanno trovato la pietra filosofale, i Melvins sfornano album magnifici e imprescindibili, anche se a volte poco importanti per la storia musicale, altre volte, la maggior parte, direi proprio di sì! A mio parere: ‘Bullhead’, ‘Eggnog’, ‘Lysol’, ‘Houdini’, ‘Stoner Witch’, ‘Freak Puke’. Questo nuovo lavoro si posiziona tra quelli “S(n)i”. Ispirato, ma macchinoso, vario e gustoso, ma strano e sapido, moderno, ma nostalgico, insomma, boh! Il primo brano ‘Pain Equals Funny’ è un mastodonte di ben 19 minuti che si traduce in epopea melvinsiana, un colpo ben assestato che ti incuriosisce soprattutto perchè ci si chiede dove alla fine andrà a parare, cosa che sembrerebbe scontata, ma il wall of sound di chiusura del brano probabilmente è l’unico possibile; ‘Working The Ditch’ è il secondo pezzo che fa i conti con i ritmi sludge e inimitabili creati dai Melvins negli ultmi 40 anni, il pezzo si sbatte fin dall’inizio e la voce di Buzz Osborne rende il tutto una danza macabra ad effetto immediato, crollo del tono muscolare e bulbi oculari lacrimosi, freddo pungente misto a sapore di ostrica. ‘She’s Got Weird Arms’, questo terzo brano, ha un che di stupidone, ingenuo, innocente, ma il sapore è sempre acre, resta poco in bocca. E poi eccolo, ‘Allergic To Food’ che poi è la dimostrazione del fatto che i Melvins si possono permettere di tutto, perché questo brano è tutto, sludge, punk, metal, avanguardia, noise, miglioramento dell’umore, post rock, jazz, braccia che si muovono in tutte le direzioni, prog, krautrock, hardcore, spinta massima dell’immaginario in soli cinque minuti e trentasette secondi; infine, ‘Smiler’ che più Melvins non si può, quante volte avete sentito questo pezzo negli album dei nostri? Sì, è quello lì, non ci si può sbagliare. ‘Tarantula Heart’ è un bel viaggio! Oscuro, ma fascinoso, ecco, gotico. Insomma, strano. Non mostra indulgenza, vuole sentirsi diverso ma brillante, drogato ma elegante. Io la finisco così con ‘Tarantula Heart’: ” A noi piace un casino confondere le idee, però ci piacerebbe molto di più farvi ballare, ve lo garantisco” cit. (CCCP Fedeli Alla Linea) Più o meno così.
(Giuseppe Picciotto)

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