MASSILANCIASASSI/SENCH ‘NON DEVI ESSERE TRISTE JONATHAN’/‘VOGLIO TORNARE CON TE’
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8MASSILANCIASASSI/SENCH
‘Non Devi Essere Triste Jonathan’/‘Voglio Tornare Con Te’-Split 7”
(DES)
8/10
La riconosciuta importanza di Jonathan Richman per quel che riguarda la storia della musica rock, per i più vecchi di me, quelli nati con il sei davanti, viene dalla sua militanza nei Modern Lovers, gruppo proto punk in cui (tra l’altro) ha suonato gente poi finita nei Cars o nei Taking Heads, gruppo “amico” (e prodotto da) John Cale: mica cazzi. La riconosciuta importanza di Jonathan Richman per quel che riguarda la storia della musica rock, per quelli come me (early seventies) viene dalla cover di ‘Roadrunner’ contenuta in ‘The Great Rock’n’Roll Swindle’, l’infamous album “quasi postumo” dei nostri eroi Johnny Rotten e compagnia. I noiosi bacchettoni della critica di regime, appartenendo alla generazione di cui sopra, tendono a trascurare la portata del doppio soundtrack del film di Julian Temple. Ma ascoltate me: se molti di noi sanno chi sono i Modern Lovers, se molti di noi hanno approfondito il filone Who piuttosto che Eddie Cochran, lo devono a quelle cover, pochi cazzi. La riconosciuta importanza di Jonathan Richman per quel che riguarda la storia della musica TUTTA, sta nel fatto che il nostro (o forse meglio, una sua canzone: ‘Back In Your Life’) è responsabile dell’unica GROSSA CAZZATA che i Beastie Boys hanno fatto nella loro vita: pompare i Noise Addict. Per chi non se li ricordasse, trattasti di un’inutile boy band australiana, con l’aggravante che fosse roba da denuncia: per la prima volta nell’ambiente alternative-rock-indie si discuteva sull’opportunità o meno di mettere sotto contatto gente di 14/16 anni. Ma era il periodo della Grand Royal. Era il periodo in cui Mike D quello che toccava diventava oro (vedi X-Large). Era il periodo in cui MCA quello che “girava” era oro (vedi i video da ‘Check Your Head’ in poi). E da lì a poco (se sono giusto con la cronologia) Ad Rock si sarebbe messo con Kathleen Hanna: cazzo i Beastie Boys erano DIO. Ben Lee, il leader dei Noise Addict, definiva il suo/loro approccio molto più punk dei “concorrenti” Silverchair (altra buffonata che solo negli early ninetees poteva capitare), portando come suo/loro punto di riferimento e “guida spirituale” proprio il buon Richman e quel suo modo sgangherato, qualche anno dopo diventato famoso con il nome di “lo fi”. Bene. Il primo ad abboccare alla cover di ‘Back In Your Life’ e allo scazzo di cui sopra sembra sia stato Thurston Moore. Ma Thurston Moore di cazzate ne ha fatte tante, anche ENORMI (e se non ci credete, leggete ‘Girl In A Band’ di Kim Gordon). Se sbagliare è umano, perseverare è peggio. Il contratto dei Noise Addict con la Grand Royal è (stata) una cagata pazzesca. Penso sia un errore così grosso che la sua paternità i nostri se lo sono giocata a dadi: ha perso Mike D, e va bene così! L’importanza di Jonathan Richman per quel che riguarda la musica italiana sarebbe limitata a quei noiosi articoli scritti da nerd per nerd (che uno si guarda Discogs e fa prima), se non fosse per il buon Massilanciasassi, per chi non se lo ricorda leader dei Leeches, animale da palcoscenico in fase di “riflessione” e di “recupero energie”. Il concept, l’omaggio è suo. Uno dei due lati, l’originale, è suo. L’idea di convincere il buon Sench della super cult band Potage, nonché partner in crime nella piccola etichetta Dynamic And Economic Sounds Records, a rivisitare in italiano ‘Back In Your Life’ (penso) è sua. Il suggerimento è il solito. Fate ‘sto fact checking per delle cose facili. Noise Addict ‘Back In Your Life’. In sequenza. Sench ‘Voglio Tornare Con Te’. Viceversa. Sench ‘Voglio Tornare Con Te’. Noise Addict ‘Back In Your Life’. Stiamo parlando di due campionati diversi. Se il mondo fosse giusto, al prossimo concerto dei ragazzi al lago (visto che di quella zona si parla) ci dovrebbe essere Clooney, con qualche amico tra cui Tarantino. Tarantino, in “figaggine”, è l’unico OGGI che regge il confronto con i Beastie Boys di ieri. Tarantino chiama RZA, e gli dice: “sto comprando la DES, ti porto Sench a New York che lo voglio per la colonna sonora del mio decimo (ed ultimo) film”. Ma il mondo (per fortuna?) non è giusto, e quindi saremo in pochi a godere di questo piccolo e bellissimo (la DES, come la Wild Honey, si avvale della cura del prof. Proserpio) oggetto.
(franz1972)
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