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Salad Days Magazine | November 22, 2024

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Madbeat interview

Madbeat interview
Salad Days

A pochi mesi dall’uscita dell’ottimo ‘La Ballata Dei Bicchieri Vuoti’, abbiamo intervistato i Madbeat di Torino!

I Madbeat sono una band che nel corso degli ultimi 10 anni si è creata una solida fanbase e ha saputo produrre dischi dall’identità molto forte, portando nuova linfa nel cuore del punk rock italiano. Buona lettura!

SD: Ciao ragazzi! ‘La Ballata Dei Bicchieri Vuoti’ è appena uscito e sembra essere un vero capolavoro punk rock. Ci raccontate di qualche momento particolarmente intenso o emozionante durante la creazione di questo album?
M: È avvenuto tutto in fretta. Abbiamo cominciato a scrivere il disco a fine 2022 e ci siamo resi conto che sarebbe stato il disco dei 10 anni della band. Questo ha influenzato particolarmente tutto il mondo che conoscevamo in quanto a scrittura di un disco. Per alcuni versi è stato un bene: genuinità dei contenuti, influenze più spontanee ecc. mentre per alcuni versi è stato difficile: ritmi serrati, sessioni lunghe di studio in preproduzione e poi in incisione. Abbiamo per la prima volta lavorato con un produttore (Fabio Valente) che ha saputo darci i consigli giusti per risaltare quello che ancora non si era sentito su un disco dei Madbeat e sicuramente le ore in studio da lui sono state intense e costruttive. Diciamo che l’esperienza di questo disco è stata anche troppo intensa, ma soddisfacente.

SD: Ascoltando il vostro nuovo lavoro, si sente davvero un’energia travolgente. Ci sono stati dei momenti in cui avete sentito di aver catturato perfettamente ciò che volevate trasmettere attraverso la vostra musica?
M: Trovo che raccontando la verità quotidiana si colpisce sempre qualcuno. Ognuno ha le sue gioie e dolori e spesso sono fasi che accomunano tante persone. Ci sono dei passaggi di testo che hanno colpito in particolare qualcuno (che ce lo ha comunicato dopo l’ascolto) e questo è sempre emozionante. Le persone si frequentano per anni senza conoscersi mai, e quando una frase di una canzone gli rimane aggrappata addosso vuol dire che quella singola esperienza raccolta in 4 parole è stata vissuta esattamente come l’hai vissuta tu e gli è bastato leggere una frase per capirlo.

SD: Con così tante tematiche affrontate nel disco c’è un brano che sentite abbia una connessione particolare con voi o che racconti una storia personale in modo straordinario? Se sì, potreste condividere un po’ dietro il significato di quel brano?
M: Credo che ‘Dannato Cuore’ sia quella più accomunante tra noi della band. In questi anni abbiamo (come tutti i gruppi) condiviso moltissimo, problemi, gioie ed esperienze. L’accomunanza era che ne parlavamo alle prove, in furgone in tour, dopo i concerti, ritrovandoci a fare sacrifici per essere li in quel momento. ‘Dannato Cuore’ parla di questo, del fatto che c’è qualcosa che sta dentro di noi e che non conosciamo benissimo, ma che ci spinge ad essere sempre li. “E dimmi che super potere hai per farmi andare di corsa”.

SD: Collaborare con artisti della scena underground per questo album è stata sicuramente un’esperienza unica. Ci sono delle storie divertenti o aneddoti interessanti che volete condividere riguardo a queste collaborazioni?
M: Beh con Fabio è stato facile, la prima canzone che abbiamo chiuso (‘La Strada Più Dura Che C’è’) esprimeva un concetto che conosciamo benissimo. Noi pieni di impegni e carichi di tutte le difficoltà che ha una band piccola come noi, lui pieno di lavoro, trasferte, impegni familiari, abbiamo condiviso insieme l’esperienza raccontata in questo testo… ovvero l’ostinarsi a percorrere la strada più difficile, quella che ti porta ad affrontare sempre e comunque delle decisioni impegnative che mettono da una parte le passioni e dall’altra i punti fissi della tua vita. Con Michele abbiamo semplicemente iniziato a condividere pareri. Lui è uno scrittore incredibile e il fatto che abbia voluto condividere con noi ‘Figli Delle Banlieue’ è stato per noi un onore. Inconsciamente da una chiaccherata con lui è nato il testo e il significato di ‘Per Un Goal Nel Derby’ a dimostrazione di quanto sia semplice trovare l’ispirazione giusta quando ti confronti con una persona che sa benissimo come si scrive una canzone.

SD: ‘La Ballata Dei Bicchieri Vuoti’ sembra essere un album che tocca molti nervi scoperti della vita quotidiana. Qual è il messaggio più profondo che sperate i vostri fan possano cogliere ascoltando questo lavoro?
M: Non credo che ci sia un messaggio. Non mi sono mai sentito autorizzato a dare consigli alle persone. Piuttosto racconto quello che è successo facendo i miei sbagli. Ognuno puó trarne qualcosa o semplicemente condividere quell’esperienza. Non credo che la gente cerchi nelle canzoni una soluzione, ma piuttosto un’immagine che gli sblocca qualcosa forse bello o forse no. Spero che la gente me lo dica se ha scoperto un messaggio che inconsciamente abbiamo dato.

SD: Oltre alla pubblicazione dell’album, avete qualche sorpresa in serbo per i vostri fan? Forse dei tour o degli eventi speciali che potremmo aspettarci?
M: Beh sicuramente concerti. Stiamo cercando di rimetterci in pista su quel fronte, anche se con tutte le difficoltà del caso. Sicuramente qualcosa ci verrà in mente nel frattempo ma per ora siamo concentratissimi sulle date.

SD: Guardando al futuro, quali sono le vostre ambizioni più grandi come band? C’è un obbiettivo che avete sempre sognato di raggiungere nella vostra carriera musicale?
M: Gli obbiettivi sono da sempre suonare e cercare di arrivare più lontano possibile. La fame di far conoscere la propria musica a tutti, suonare su grandi palchi, scrivere canzoni che si ricordano al primo ascolto… credo siano sogni in comune che hanno in molti.

(Txt Gab De La Vega x Salad Days Mag – All Rights Reserved; Pic Georgette Pavanati)

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